CORTE DI STRASBURGO. Katyn: no riconoscimenti per i parenti delle vittime
La sentenza emessa oggi toglie ogni speranza
ai ricorrenti di vedersi riconoscere lo status di vittime delle
attuali autorità russe per le decisioni che presero nel 2004 di
mettere fine all'inchiesta sul massacro di Katyn e di secretare
tutti i documenti relativi a questa decisione.
Oggi i giudici di Strasburgo, da un lato, hanno dichiarato di
"non essere competenti" per giudicare sull'inchiesta condotta
dalle autorità russe sul massacro, essendo questo avvenuto dieci
anni prima che entrasse in vigore la Convenzione europea dei
diritti umani. Dall'altro hanno stabilito che essendoci la
sicurezza della morte dei prigionieri, i loro familiari non
possono essere considerati vittime di un trattamento inumano e
degradante da parte delle autorità russe, come lo sono coloro
che nulla sanno di cosa è successo a un loro parente scomparso,
e su cui possa esserci incertezza sulla sorte.
L'unico punto su cui la Corte si è pronunciata criticando
Mosca, è la mancanza di collaborazione di quest'ultima nel
fornire tutta la documentazione richiesta. I giudici ritengono
che nessuna delle spiegazioni date da Mosca per la mancata
consegna alla Corte di Strasburgo dei documenti inerenti la
decisione sulla chiusura dell'inchiesta sul massacro di Katyn
sia valida. Neanche quella che questi documenti sono coperti dal
segreto di Stato.