Usa. «La Corte Suprema è orientata a salvare Donald Trump»
Donald Trump potrebbe scavalcare lo stop imposto dal Colorado alla sua candidatura
E' presto per la sentenza definitiva. Ma i giudici della Corte Suprema chiamati a decidere sull’eleggibilità alla Casa Bianca dell’ex presidente Donald Trump, escluso dalle liste elettorali del Colorado per il ruolo nell’assalto a Capitol Hill del 2021, paiono orientati ad accoglierne il ricorso. Decisione che legittimerebbe la candidatura del tycoon alle elezioni del 5 novembre: un verdetto chiave, che potrebbe arrivare prima del “super martedì” del 5 marzo che è decisivo per le sorti dei due sfidanti.
Per adesso si tratta di deduzioni fondate nello scetticismo che ha segnato l’udienza di ieri, come sottolineato dai media Usa. Difficili da evitare perché la posta in gioco del processo è altissima. Dal verdetto dei magistrati supremi non dipende solo la carriera politica di Trump, determinato a tornare alla guida degli Stati Uniti, ma il futuro della nazione e degli equilibri mondiali. La Corte, va ricordato, non si esprimerà sulle responsabilità dell’ex presidente nell’incidente ispirato al ribaltamento dell’esito delle presidenziali del 2020. Ma sull’interpretazione del 14esimo emendamento della Costituzione che vieta le cariche pubbliche ai “funzionari” (quali?) coinvolti in insurrezioni o rivolte.
Sostenitrici del tycoon davanti alla Corte Suprema a Washington - Ansa
Il tono delle domande e dei commenti che, ieri, hanno caratterizzato la presentazione delle istanze lascia intendere che i nove togati del tribunale più alto in grado sono tentati dall’idea di escludere la presidenza dall’ambito di applicazione dell’emendamento. John Roberts, titolare del procedimento, ha sottolineato che se la decisione del Colorado fosse confermata ogni Stato sarebbero legittimato ad escludere altri candidati dalle schede. «Le elezioni presidenziali verrebbero decise da una manciata di Stati – ha affermato – cosa abbastanza preoccupante».
Lo scetticismo di Roberts e degli altri 5 giudici conservatori pare condiviso anche dalla liberale Elena Kagan. Trump assapora già la vittoria. «Credo sia un bellissimo processo», ha commentato da Mar-a-Lago. Il tentativo di escluderlo dal voto, è tornato a ripetere, è «interferenza elettorale».