Il virus nel mondo. Londra, Johnson è positivo. Francia, muore una 16enne
Il premier britannico Boris Johnson
Il bollettino quotidiano del John Hopkins Institut registra 532.788 contagi di Covid-19 nel mondo e 24.077 morti. A guidare la drammatica classifica sono gli Stati Uniti (85.991 casi), che hanno superato la Cina (81.782) e l' Italia (80.589).
Stamani i presidenti cinese Xi-Jiping e americano Donald Trump, in una telefonata definita cordiale, si sono promessi cooperazione, così come Francia e Stati Uniti, che secondo quanto anticipato dal presidente Emmanuel Macron, avvieranno insieme con altri Paesi "una nuova forte iniziativa nei prossimi giorni" in risposta alla pandemia.
In Cina è riapparso un caso di contagio non proveniente dall'estero, facendo crescere il timore di una "seconda ondata", mentre a Wuhan lo stato di rischio è passato da "alto" a "medio". In Sud America il presidente brasiliano Jair Bolsonaro si dice fiducioso e persevera nel minimizzare i rischi.
Contagiato il premier britannico Johnson
Il premier britannico Boris Johnson è stato contagiato ed è in auto-isolamento. Lo riporta Downing Street precisando che i sintomi sono al momento "leggeri". Il tampone è stato eseguito ieri dopo che il primo ministro conservatore aveva accusato sintomi definiti leggeri di contagio da Covid-19. Anche il ministro della Sanità, Matt Hancock, ha confermato in prima persona di essere risultato positivo al test e di avere al momento "sintomi lievi".
Johnson si rivolge ai britannici via Twitter. Spiega di avere febbre e tosse, ma di essere in grado di guidare il Paese. "Sto lavorando da casa in auto-isolamento perché è assolutamente la cosa giusta da fare. Ma non abbiate dubbi che posso continuare a guidare la controffensiva nazionale contro il coronavirus, col mio top team, grazie alla magia delle moderne tecnologie". Il premier ringrazia poi tutto lo staff e "ovviamente il nostro meraviglioso personale" sanitario.
Nei giorni scorsi era stato precisato che, in caso d'impedimento, la guida dell'esecutivo sarebbe passata temporaneamente al suo vicario di fatto, il titolare degli Esteri, Dominic Raab, uno dei due ministri elevati nei mesi scorsi al rango di Primo Segretario di Stato (l'altro è Michael Gove).
Nell'ultimo giorno c'è stato un aumento record di decessi da Covid-19 in Gran Bretagna: 184 (il giorno precedente 115), che hanno fatto salire il totale a 759 vittime. I casi confermati sono 14.579.
Francia sotto choc per la morte di una 16enne
Da quando ieri il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, ha annunciato il decesso di una 16enne, la Francia è ancora più sotto choc. Le notizie trapelate dalla famiglia hanno chiarito che si trattava di una ragazza sanissima. E che è morta in poche ore di Covid-19. "Julie aveva soltanto un po'di tosse - racconta la madre -, da una settimana. Aveva preso uno sciroppo, qualcosa a base di erbe, aveva fatto inalazioni". Poi attacchi continui di tosse e la visita dalla dottoressa di famiglia che la invita a chiamare l'ospedale. Julie viene ricoverata. La notte la ragazza viene colta da insufficienza respiratoria e trasferita d'urgenza all'ospedale pediatrico di Parigi, il Necker, dove la sottopongono al tampone. Entra in rianimazione. I risultati del tampone sono negativi. Il giorno dopo, il risultato del test viene rettificato: Julie è positiva. I medici - che alla luce del primo annuncio negativo l'avevano curata senza maschere e protezioni - la intubano quando ormai è senza conoscenza. In poche ore il decesso. "Un evento rarissimo a quest'età", sottolineano i sanitari.
In Spagna il 15% dei contagiati sono operatori sanitari
Sono 9.444 gli operatori sanitari contagiati in Spagna, pari al 15% del totale di 64.059 casi. Secondo Amnesty International, è il dato più alto nei Paesi colpiti dalla pandemia. Gli operatori sanitari hanno denunciato la mancanza di materiale protettivo come mascherine, guanti e camici. Gli ospedali sono pieni e in molte città stanno arrivando al punto di non poter più accogliere pazienti. Amnesty International Spagna ha chiesto a Madrid di fare di più per proteggere il personale sanitario "prima che sia troppo tardi".
Negli Usa almeno 1.200 vittime e 85mila infettati
Oltre 85mila casi di contagio e almeno 1.200 morti: questo gli ultimi dati sull'estensione dell'epidemia del coronavirus negli Stati Uniti, diventati il Paese con più pazienti al mondo risultati positivi. L'epicentro resta la città di New York dove sono morte 385 persone e sono presenti oltre 23.100 casi. Ma a preoccupare ora sono anche città come Detroit e Chicago in cui si stanno sviluppando pericolosi focolai. In Michigan in particolare in una sola settimana si è passati da 350 a 3.000 casi. Mentre è allarme rosso anche a Los Angeles e New Orleans.
Allarme dell'Oms per l'Africa
La situazione in Africa è "molto preoccupante, c'è un'evoluzione drammatica, con un aumento geografico del numero dei Paesi e anche del numero dei contagiati". È l'allarme lanciato dalla direttrice regionale dell'Oms per l'Africa, Matshidiso Rebecca Moeti. Da qualche giorno, "ci sono 39 Paesi con circa 300 casi al giorno", per un totale di 2.234 casi, ha aggiunto, avvertendo che le misure di isolamento sono difficili da adottare dove "c'è una vita comunitaria molto forte. Dobbiamo trovare altri metodi di igiene per minimizzare la propagazione".
Iran, oltre 300 morti per aver bevuto falso antidoto
In Iran oltre 300 persone sono morte e più di mille sono rimaste intossicate per aver ingerito metanolo, falsamente considerato un antidoto al contagio del nuovo coronavirus Sars-CoV-2. In Iran bere alcol è vietato e chi lo fa ricorre al contrabbando. Secondo un medico che lavora con il ministero della Salute di Teheran il problema sarebbe diffuso: i morti, ha detto, sarebbero circa 480 e gli intossicati 2.850.
La promozione di falsi rimedi è diffusissima sui social media in Iran, dove le persone sono molto sospettose nei confronti delle autorità. Tra i rimedi "pubblicizzati" ci sono bevande di whiskey e miele, o di alcol ad alta percentuale. I casi confermati di contagio in Iran sono oltre 29mila e i morti oltre 2.200, il bilancio più alto in Medio Oriente. Gli esperti temono che Teheran stia sottorappresentando i dati. Dopo la rivoluzione del 1979, circa 40 fabbriche di alcol hanno dovuto convertire la produzione a scopo farmaceutico o di prodotti di pulizia, mentre altre hanno chiuso. Tra queste la Shams, a est di Teheran. Ora, però, mentre anche le moschee cominciano a non avere più l'alcol per pulire, le autorità pensano di riaprire la fabbrica Shams per produrre ogni giorno 22mila litri di alcol al 99%.