Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha ordinato l'allerta per tutte le unità missilistiche del Paese, pronte al lancio contro le basi Usa nel sud del Pacifico e la Corea del Sud, in risposta all'invio di bombardieri strategici B-2 Stealth Usa per esercitazioni congiunte con Seul.Secondo l'agenzia ufficiale nordcoreana
Kcna, Kim, al termine di una riunione d'emergenza con i suoi vertici militari, «ha firmato il piano sui preparativi tecnici per il lancio dei missili strategici dell'Esercito popolare nordcoreano (Kpa), ordinando di essere pronti al lancio, in modo che possano colpire in qualunque momento le basi sul territorio degli Stati Uniti e le sue basi militari nei teatri operativi del Pacifico, compresi Hawaii e Guam, e in Corea del Sud». Al momento della firma del piano, a mezzanotte (ora di Pyongyang), Kim, scrive la
Kcna, ha «giudicato che è arrivato il momento di saldare i conti con gli imperialisti Usa, vista la situazione».In precedenza, in un comunicato delle forze Usa in Corea, citato dai media americani, si affermava che «dimostrando l'impegno degli Stati Uniti e la sua capacità di difendere la Repubblica di Corea e fornire un esteso deterrente, lo U.S. Strategic Command ha inviato due bombardieri B-2 Spirit con un volo di lunga durata andata e ritorno dalla base dell'Air Force di Whiteman, in Missouri, fino in Corea del Sud, il 28 marzo».I due bombardieri hanno sganciato «munizioni inerti» in un campo militare sull'isola di Jikdo e sono tornati alla base, in una «singola continua missione», un volo di oltre 6.500 miglia.Le manovre militari di Pyongyang hanno spinto la Corea del Sud ad aumentare il livello di guardia. Lo riporta l'agenzia
Yonhap citando fonti militari di Seul, secondo cui sono in corso «movimenti di veicoli e truppe». Stati Uniti e Corea del Sud stanno mantenendo «una stretta» vigilanza sui movimenti alle basi del Nord. È ritenuto possibile, infatti, il lancio di missili come atto provocatorio, dato che il Nord ha reso noto martedì di avere le truppe «in assetto da combattimento», con le unità di artiglieria e balistiche «stategiche» in grado di colpire Corea del Sud, Stati Uniti e altri «obiettivi» riconducibili alle forze considerate «ostili» al regime.Secondo un'altra fonte, invece, movimenti di veicoli sono stati registrati al sito nordoccidentale di Tongchang-ri, lo stesso da dove è stato lanciato il razzo/satellite lo scorso 12 dicembre, rilanciando le ipotesi di un ulteriore test balistico in arrivo.