La Corea del Nord annuncia che i preparativi del suo missile-satellite sono completi al punto che «sarà lanciato presto». Sono le ore 10 del mattino (le ore 3 di notte in Italia) e Pyongyang ufficializza i suoi propositi: il Giappone, un paio d'ore dopo, annuncia e poi annulla la comunicazione d'allerta sull'avvenuto lancio che dice di essere partita per errore.Nel primo giorno utile per mandare in orbita il suo razzo (il periodo finirà l'8 aprile) non mancano gli elementi di forte tensione: il regime comunista, tramite l'agenzia di stampa Kcna, spiega che «i preparativi per il lancio del Kwangmyongsong-2, satellite sperimentale per le tlc (che Usa, Corea del Sud e Giappone ritengono essere il test di un missile a lunga gittata, il Taepodong-2, capace di montare una testata nucleare, ndr), attraverso il razzo Unha-2, sono stati completati nella base sulla costa orientale della Repubblica popolare democratica di Corea».Il governo nipponico, alle ore 12.16 (le ore 5.16 in Italia), rilascia una nota sull'avvenuto lancio, salvo rettificare dopo pochi minuti che le informazioni sul decollo erano «errate» e che «la partenza del razzo non è stata confermata». «Non ho informazioni specifiche da dare, aspettiamo come voi», ribatte da Washington il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Fred Lash, rivolgendosi ai giornalisti. La tv pubblica nipponica Nhk interrompe la programmazione per annunciare il lancio. Spiega in termini imbarazzati l'errore e dice di aver ricevuto la comunicazione via Em-Net, nuovo sistema tecnologico d'allerta per i casi d'emergenza: l'input parte dai satelliti spia ed è trasmesso a cascata al ministero della Difesa, al governo, fino ai media e alle amministrazioni locali. La stessa unità di crisi presso l'ufficio del primo ministro avvia le procedure per chiarire le cause dell'errore. La fascia oraria del primo giorno, intanto, si avvia alla fine: Pyongyang aveva comunicato che avrebbe fatto l'operazione di giorno, dalle ore 11 alle 16.