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Nascite. In Corea del Sud è in corso una piccola “primavera” demografica

Luca Miele mercoledì 25 settembre 2024

La Corea del Sud alle prese con la depressione demografica

Un (timido) segnale che preannuncia una (sospirata) inversione di tendenza? Nel mese di luglio in Corea del Sud sono state registrate 20.601 nascite, un aumento del 7,9 percento rispetto all'anno precedente (1.516 bambini). Come segnalato dal Korea Times, si tratta del più grande “balzo” per qualsiasi luglio dal 2012, quando il Paese ha visto 1.959 neonati in più.
Secondo Statistics Korea, il boom è riconducibile alla crescita dei matrimoni celebrati dalla seconda metà del 2022 alla prima metà del 2023 dopo il prolungato stop legato alla pandemia di Covid-19.

Troppo presto per tirare un sospiro di sollievo? Il Paese continua a lottare per frenare il crollo del tasso di natalità e nonostante abbia stanziato 300 miliardi di dollari negli ultimi 18 anni in iniziative volte ad aumentare la fertilità, i risultati continuano a latitare. La depressione demografica che attanaglia Seul è catturata da una serie di dati: Il tasso di fertilità del Paese, il più basso del mondo, continua a franare: nel 2023 ha toccato il nuovo minimo storico di 0,72 (nel 2022 era 0,78 mentre nel 2015 era pari a 1,24). Nella capitale Seul è ancora più basso: è pari a 0,55. Durante i primi sette mesi del 2024, il numero di bambini nati è sceso dell'1,2 percento a 137.913. Il tasso di fertilità totale, ovvero il numero medio di nascite attese da una donna nel corso della sua vita, ha raggiunto un minimo storico di 0,71 nel secondo trimestre del 2024.
Altrettanto fosche sono le previsioni: entro il 2072 la popolazione crollerà a circa 36 milioni nel 2072 dai 52 milioni di quest'anno.