Il portavoce dei vescovi cattolici egiziani e l’incaricato di affari della nunziatura apostolica al Cairo hanno espresso “solidarietà, cordoglio e preghiera” alla Chiesa copto-ortodossa dopo la conferma che i jihadisti della filiale libica del sedicente Stato Islamico hanno sgozzato 21 cristiani copti di origine egiziana rapiti a Sirte a gennaio e tenuti in ostaggio. A riferirlo all'agenzia Sir è lo stesso portavoce padre Rafic Greiche. “Abbiamo espresso alla Chiesa e alle famiglie delle vittime tutta la nostra vicinanza”.
Giovedì scorso i jihadisti avevano diffuso foto dei rapiti vestiti con tenute arancioni e tenuti in ostaggio da uomini armati. Il commento jihadista alle immagini accusava i cristiani copti, definiti “crociati d’Egitto”, di aver in passato costretto con la violenza alcune donne copte a rinnegare la propria conversione all’Islam. Poi sabato scorso un nuovo video dell'Is ha confermato la brutale morte dei 21 copti egiziani in Tripolitania, sulle rive del Mediterraneo. Nel filmato viene mostrato il momento in cui le vittime vengono barbaramente decapitate.
L'Università al-Azhar del Cairo, uno dei Centri più prestigiosi di insegnamento dell'Islam, ha definito la decapitazione "una barbarie" che contrasta con i principi del Corano.