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L'epidemia. Congo, appello dei vescovi su ebola: è una minaccia da prendere sul serio

Redazione Esteri mercoledì 23 maggio 2018

Una campagna di vaccinazioni è stata avviata nella città di Mbandaka che conta 1,2 milioni di abitanti (Ansa)

I vescovi del Congo hanno diffuso un «messaggio di solidarietà con la popolazione dell'Equateur colpita dall'epidemia del virus ebola» nel quale esprimono «preoccupazione per la conferma di un primo caso di ebola, a Mbandaka, un'area urbana, con un rischio molto elevato di propagazione e di contaminazione della malattia». Lo firma monsignor el Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani e presidente della Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco), riferisce il Sir.

Da alcune settimane, nelle aree di Bikoro, Wangata e Iboko sono stati segnalati 45 casi sospetti e accertate 25 vittime. «Vista la natura della malattia e la mancanza di informazioni - scrivono i vescovi -, c'è da temere il rischio della sua propagazione in una città di 1,2 milioni di abitanti e in quelle vicine. Diversi fattori preoccupanti rischiano d'amplificare l'epidemia mortale il cui tasso di mortalità va dal 20 al 90%. La minaccia dell'epidemia di ebola è quindi da prendere sul serio a livello provinciale, nazionale e regionale».

I vescovi si rivolgono alle autorità congolesi, alle Ong locali e internazionali, all'Organizzazione mondiale della sanità perché assumano con urgenza «le misure necessarie per dare una risposta efficace all'emergenza, contenere la propagazione della malattia e garantire la sicurezza e la salute della popolazione».

Sei nuovi casi accertati di ebola e due sospetti sono stati registrati dal ministero della Sanità in Congo mentre è scattata la distribuzione dei vaccini per cercare di contenere la diffusione del virus. «Nei prossimi 5 giorni dovranno essere vaccinate 100 persone do cui 70 professionisti dalla Sanità», ha sottolineato il ministro della salute congolese OlyIlunga.