Dare un nuovo impulso agli sforzi militari, civili e diplomatici della comunità internazionale per portare sicurezza e stabilità agli afghani: è questo l'obiettivo della Conferenza internazionale Onu sull'Afghanistan aperta oggi all'Aja, alla presenza del presidente afghano Amid Karzai e ai rappresentanti di un'ottantina di paesi, incluso per la prima volta l'Iran.E proprio dal rappresentante iraniano, il vice ministro degli esteri Mohammad Mehdi Akhundzadeh, sono arrivate parole molto attese. "Dando il benvenuto alle proposte di cooperazione comune dai paesi contributori dell'Afghanistan, l'Iran è pienamente pronto a partecipare a progetti di ricostruzione che hanno lo scopo di combattere il traffico di droga e ai piani indirizzati allo sviluppo e alla ricostruzione dell'Afghanistan", ha detto nel suo intervento in assemblea. "Spero che con gli sforzi fatti dal popolo e dal governo afghani, dai paesi della regione e con il contributo della comunità internazionale noi possiamo essere testimoni di un Afghanistan sicuro, stabile e sviluppato", ha concluso Akhundzadeh. Il vice ministro iraniano ha però ribadito le critiche alla presenza su territorio afghano delle truppe internazionali che - ha detto - hanno dimostrato tutta la loro "inefficacia". "Siamo qui per mandare un chiaro segnale politico al popolo afghano con il quale siamo fianco a fianco", ha detto il premier olandese Jan Peter Balkenende, aprendo i lavori, presieduti poi dal segretario generale Onu, Ban ki-Moon.Il presidente dell'Afghanistan Amid Karzai ha lodato la nuova strategia globale del presidente americano Barack Obama ed ha promesso che non lesinerà "nessun sforzo" per combattere la corruzione e dotare il suo paese di istituzioni riformate e democratiche. "Faremo ogni sforzo - ha anche detto - per favorire una riconciliazione con i talebani che non hanno legami con Al Qaida e che sono pronti ad accettare la Costituzione", Sulla riconciliazione con la parte moderata dei talebani ha insistito anche il segretario di Stato Hillary Clinton, secondo la quale bisogna dare ai talebani che abbandonano l'estremismo "una forma onorevole di riconciliazione"."Dobbiamo sostenere gli sforzi del governo afghano di separare gli estremisti di Al Qaida e i talebani che si sono arruolati alla causa non per convinzione ma per disperazione", ha detto la Clinton, osservando che questi ultimi sono la maggioranza.
L'impegno dell'Italia. L'Italia invierà altri 240 militari in Afghanistan per il periodo elettorale, in vista del voto del 20 agosto. Lo ha confermato ufficialmente il ministro degli Esteri Franco Frattini intervenendo alla Conferenza internazionale sull'Afghanistan all'Aja. Il ministro ha inoltre confermato che l'Italia "raddopperà il numero di carabinieri per l'addestramento della polizia afghana", da 75 a 150 unità.