Kabul. Completato il ritiro degli Usa dall'Afghanistan. Biden: abbiamo salvato vite
Il presidente Biden parla alla nazione
L'evacuazione è stata "uno straordinario successo". Il ritiro è "mia responsabilità", ma la data del 31 agosto non è stata una scadenza arbitraria, ma una data "per salvare vite americane". Nel pomeriggio di Washington (tarda sera in Italia) il presidente americano Joe Biden ha rivolto un discorso alla nazione, per spiegare i motivi del ritiro e difendersi dalla critiche sollevate soprattutto dalla la morte di 13 giovanissimi soldati, nell'attacco kamikaze di giovedì scorso all'aeroporto di Kabul. Il ponte aereo è stata una missione di misericordia, ha detto.
All'Isis-K Biden ha mandato un avvertimento: con voi non abbiamo finito. "Vi prenderemo e pagherete il prezzo più alto". Poi la ricostruzione degli ultimi mesi: l'esercito afghano, addestrato negli ultimi vent'anni, non ha retto all'avanzata dei taleban, e a questo si è aggiunta la fuga di un presidente e di una amministrazione corrotta. "Staremo a fianco del popolo afghano", ha sottolineato Biden, attraverso la diplomazia continueremo a occuparci dei diritti soprattutto di quelli delle done e della ragazze.
Sono morti in Afghanistan 2.500 uomini, e 13 solo l'ultima settimana. "Siamo stati troppo in guerra, chi ha 20 anni non ha conosciuto un'America in pace". "Mi prendo la responsabilità per tutte le decisioni prese. Non volevo continuare questa guerra per sempre.Ho preso un impegno con il popolo che avrei posto fine alla guerra. E oggi ho rispettato l'impegno".
Finita una guerra ventennale
Non ci sono più soldati statunitensi in Afghanistan. L'ultimo volo è partito alla mezzanotte di Kabul, alle soglie del 31 agosto. Dopo 20 anni finisce dunque la presenza militare di Washington nello Atato mediorientale. È stata la guerra più lunga della storia americana.
Uno degli ultimi voli militari americani partiti oggi dall'aeroporto di Kabul - Ansa/Epa/Stringer
L'ambasciatore Usa Ross Wilson e il generale Chris Donahue sono stati gli ultimi due americani a lasciare Kabul. Come ha riferito il generale Kenneth McKenzie che dirige il comando centrale da cui dipende l'Afghanistan, i due sono stati gli ultimi due passeggeri a salire sull'ultimo volo Usa.
L'ultimo soldato americano ad andarsene da Kabul: è il generale - Reuters
Ed è diventata virale la foto, scattata di notte e twittata dal Dipartimento della Difesa Usa, in cui si vede il generale Donahue, comandante della 82esima divisione aviotrasportata, camminare da solo, con l'arma nella mano destra, pronto a salire sul C-17. "È stata una missione incredibilmente dura, piena di molteplici complessità, con minacce attive per tutto il tempo. Le nostre truppe hanno mostrato grinta, disciplina ed empatia", ha twittato il 18mo Corpo aviotrasportato commentando la foto del generale, inviato in Afghanistan ad agosto per proteggere lo scalo di Kabul.
Due taleban davanti a un aereo militare il giorno dopo il ritiro completo dei soldati americani dallo scalo aereo di Kabul - Reuters
I taleban sono entrati simbolicamente nella mattinata all'aeroporto internazionale Hamid Karzai per celebrare il ritiro degli ultimi militari americani. Tra loro anche il portavoce Zabihullah Mujahid, che ha tenuto una conferenza stampa. "Questa vittoria appartiene a tutti noi - ha dichiarato -, l'Emirato islamico è una nazione libera e sovrana". La "sconfitta" degli Usa rappresenta "una grande lezione per tutti gli altri invasori e per le nostre generazioni future" oltre che "per il mondo intero", ha aggiunto, continuando: "Vogliamo avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e con il mondo intero. Apriremo a relazioni diplomatiche con tutti". L'emittente al-Jazeera descrive "una situazione calma" a Kabul dopo il pieno ritiro Usa e dopo la notte di festa.
Ieri gli americani avevano annunciato che altre 1.200 persone erano state portate fuori dal Paese nelle ultime 24 ore rispetto al massimo di 21.000 in una giornata, raggiunto la settimana scorsa. Il totale degli evacuati era salito così a 116.700 dal 14 agosto. Ma tantissimi sono rimasti indietro, come ha ammesso lo stesso Pentagono. Tra cui anche cittadini statunitensi che non sono riusciti a raggiungere in tempo l'aeroporto. Per tutti si apre ora la difficile strada della diplomazia.