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La svolta. Colombia, anche l'Eln accetta il cessate il fuoco

Lucia Capuzzi venerdì 9 giugno 2023

Il terzo round di colloqui all'Avana ha portato all'atteso cessate il fuoco in Colombia

Con un giorno di ritardo sui tempi fissati, il governo di Gustavo Petro ha mosso il primo passo verso la cosiddetta “pace totale”, politica di pacificazione con i gruppi armati superstiti, promessa in campagna elettorale. I negoziatori dell’esecutivo hanno siglato all’Avana un inedito cessate il fuoco di sei mesi con i rappresentanti dell’Ejercito de liberación nacional (Eln), la maggiore formazione guerrigliera dopo il disarmo delle Farc. E’ la prima tregua bilaterale nell’oltre mezzo secolo di storia dell’Eln. Una misura “umanitaria – l’ha definita il capo della delegazione del gruppo guerrigliero, Pablo Beltrán – per migliorare il clima e favorire la costruzione della pace.

Iniziate nel 2022, dopo un ciclo in Venezuela e Messico, le trattative hanno traslocato lo scorso 2 maggio a Cuba, sede della storica intesa con le Farc. L’annuncio del cessate il fuoco è stato dato dal ministro degli Esteri dell’isola, Bruno Rodríguez, alla presenza dello stesso Petro e del numero uno dell’Eln, Antonio García. Dopo una fase di organizzazione e il congelamento dele operazioni belliche, questo entrerà in vigore il 3 agosto e andrà avanti per i successivi sei mesi, durante i quali si continuerà a mediare nella speranza che lo stop alle armi diventi definitivo. Il prossimo ciclo di colloqui è previsto ad agosto, di nuovo a Caracas.

Intervenendo nella cerimonia di chiusura a L'Avana del terzo ciclo di dialoghi fra la delegazione del governo colombiano e quella delle Eln, il presidente colombiano Gustavo Petro ha sostenuto oggi che "questa possibilità di pace che si costruisce qui, è una pace come speranza", che permetterà di ottenere cambiamenti e, soprattutto, farà sì che i colombiani non si uccidano fra loro". Il capo dello Stato ha osservato poi che il cessate il fuoco che entrerà in vigore in Colombia sarà solo una componente dei grandi cambiamenti a cui è chiamata a partecipare l'umanità, "sul piano economico, sociale e ambientale". Petro ha quindi aggiunto che la tregua decisa dalle parti "mette fine in un certo modo ad una lunga stagione ideale e ideologica latinoamericana, quella della lotta guerrigliera".