Colombia. Trucidato un ambientalista 14enne. In un anno uccisi 145 attivisti
Breiner David Cucamañe López aveva 14 anni
«Un giovane difensore della vita Nasa, di grandi sogni e azioni collettive». Così il suo popolo – i Nasa del Cauca – hanno ricordato Breiner David Cucamañe López, il primo ambientalista massacrato nel 2022. Il delitto è avvenuto il 14 gennaio – ma la notizia è stata diffusa ieri – non casualmente in Colombia, il Paese più letale per gli attivisti impegnati nella tutela della casa comune secondo l’ultimo rapporto di Global Witness. A rendere ancora più atroce il crimine – condannato dal governo e dall’ufficio Onu per i diritti umani –, l’età della vittima: Breiner David aveva appena 14 anni. Nelle foto, diffuse sui social, sembra ancora più piccolo: il volto da bambino contrasta con il "bastone del comando" che teneva sempre ben in mostra. È questo il simbolo della "guardia indigena studentesca Kiwe Thegna" di cui aveva scelto di far parte. I "guardiani della terra", come li chiamano i Nasa, sono un gruppo di civili impegnati nella difesa delle aree indigene dai cacciatori di risorse e dalla violenza delle formazioni armate che da decenni insanguinano la Colombia. L’unica arma che portano è il "bastone del comando", segno di un’autorità che, a lungo, anche le fazioni in lotta erano abituati. Ora non più.
Manifestazione degli ambientalisti a Cali in Colombia - Ansa
La lenta e insufficiente applicazione dell’accordo di pace del 26 novembre 2016, ha consentito il proliferare di bande armate che, persa ogni ragione politica– vero o presunta – sono dedite solo al saccheggio e al business del narcotraffico. Proprio una di queste, le cosiddette "Farc dissidenti", fazione della guerriglia che non ha accettato l’intesa, ha sparato su Breiner David, mentre pattugliava la zona di Las Delicias, nel municipio di Buenos Aires, secondo quanto riferito dalla Asociación de cabildos indigenas del norte del Cauca (Acin). Nel conflitto a fuoco è stato uccisa anche un’altra guardia indigena, Guillerme Chicane mentre il leader della comunità, Fabián Camayo. Vittime che allungano la lista, già troppo lunga, dei leader sociali assassinati nel Paese. L’anno scorso sono stati 145 secondo la Defensoria del Pueblo, organismo pubblico incaricato del monitoraggio. L’Ong Indepaz parla di oltre 170 e, da gennaio, ha conteggiato altri tre attivisti uccisi. Il Cauca, dove è stato ucciso Breiner David, è insieme alla Valle del Cauca e al Chocó, epicentro delle violenze.