I rappresentanti dei
195 Paesi partecipanti alla 21ma Conferenza sui cambiamenti
climatici di Parigi hanno approvato una prima bozza di accordo
che suggella la conclusione della prima fase dei lavori,
apertisi lunedì scorso con un summit. Il testo di 48 pagine
sarà sottoposto da lunedì ai ministri dell'Ambiente come
"nuova base negoziale accettata da tutti" per arrivare a un
accordo sulla riduzione dei gas serra e la lotta al
surriscaldamento globale, dopo quattro anni di confronto spesso
aspro.
Il testo lascia ancora molte questioni irrisolte e anche
nelle tabelle in annesso mancano elementi importanti come la
suddivisione dei finanziamenti da erogare ai Paesi più poveri.
"Adesso si tratta di scrivere il resto", ha sottolineato
davanti ai colleghi riuniti a le Bourget la delegata francese
Laurence Tubiana. Non sarà facile entro la scadenza di
venerdì prossimo armonizzare le diverse posizioni e appare
lontano l'obiettivo di contenere entro i due gradi centigradi
(o addirittura meno) l'aumento della temperatura terrestre,
prendendo come riferimento quella dell'era pre-industriale.
Un possibile compromesso potrebbe consistere nell'inserire
un meccanismo di cosiddetto 'ratcheting-up', o incremento a
scala: cioè la previsione di rivedere i termini dell'intesa a
cadenza quinquennale, in vista di possibili inasprimenti degli
impegni assunti dai governi.