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Il clima che cambia. Caldo record dalla Spagna al Bangladesh. Gli oceani "scottano"

A.M.B. mercoledì 7 giugno 2023

In Bangladesh il caldo eccezionale e prolungato ha innescato una corsa agli acquisti di ventilatori portatili a batteria

Se in Italia quest'anno l'estate si fa attendere, e maggio è stato un mese insolitamente piovoso con bombe d'acqua e nubifragi dalle conseguenze drammatiche, non tutto il mondo è Belpaese. Dalla Penisola iberica all'Indocina il caldo è da record. Così come la temperatura su tutti gli oceani privi di ghiacci.

In Spagna questa primavera è stata la più calda da quando si registrano le statistiche climatiche, ovvero gli ultimi sessant'anni. Da marzo a fine maggio il paese, rivelano i dati dell'Agenzia meteorologica nazionale (Aemet), ha conosciuto un caldo eccezionale con picchi di quasi quaranta gradi a fine aprile. Sempre in Spagna, è stata anche la seconda primavera più secca mai registrata.

A livello globale "il mese di maggio 2023 è stato il secondo più caldo, dal momento che le condizioni di El Niño continuano a manifestarsi nel Pacifico equatoriale. Le temperature oceaniche stanno già raggiungendo livelli record e i nostri dati indicano che la temperatura media di tutti i mari privi di ghiacci nel maggio 2023 è stata più alta di qualsiasi altro maggio" spiega Samantha Burgess, vicedirettrice del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service). Il periodo preso in esame è quello a partire dal 1979 per gli oceani e la media tra il 1991 e il 2020 per la temperatura superficiale dell'aria in maggio.

Alcune aree in Canada, Africa e Sud-Est asiatico sono state molto più calde del normale, mentre dall'India nord-occidentale alla Siberia meridionale e in Australia la temperatura è stata molto più bassa del normale.

Bangladesh, blackout in un negozio di telefonia cellulare in un centro commerciale di Dhaka - Reuters

In Bangladesh, alle prese con l'ondata di caldo più lunga degli ultimi 50 anni, sono state chiuse migliaia di scuole. Nonostante sia cresciuta la domanda di elettricità, la produzione è stata ridotta per le difficoltà economiche: il mese scorso il taka (la moneta locale) si è deprezzato di circa il 25% rispetto al dollaro Usa, pesando sul costo delle importazioni di carburante e delle utenze elettriche. La più grande centrale elettrica è stata chiusa lunedì a causa della carenza di carbone. In alcuni distretti rurali, le interruzioni di corrente durano dalle sei alle dieci ore al giorno. Il ministro dell'Elettricità, Nasrul Hamid, auspica che la situazione si normalizzi in dieci-quindici giorni, con l'importazione di carburante.

Code per l'acqua potabile a una fontanella nella capitale Dhaka - Reuters

Nella capitale Dacca si superano i 40 gradi e i poveri sono i primi a risentirne. "Un'ondata di caldo così lunga non si aveva dall'indipendenza del Bangladesh nel 1971", ha osservato un alto funzionario del dipartimento meteorologico, Bazlur Rashid.

L'ondata di caldo è iniziata ad aprile ed è proseguita a maggio prima di attenuarsi e poi ricominciare. I meteorologi prevedono temperature alte fino alla fine della settimana. Il 3 giugno il distretto di Dinajpur, nel Nord, ha registrato una temperatura di 41,3 gradi, la più alta mai certificata dal 1958.

Bambini fanno il bagno nel fiume Buriganga nella capitale Dhaka - Reuters