Un'adolescente palestinese ha tentato di pugnalare una guardia israeliana in
una colonia ebraica in Cisgiordania; la guardia, a protezione dell'insediamento di Anatot, è riuscita ad evitare l'aggressione, ha aperto il fuoco e ha ferito gravemente la ragazzina, poi morta.
L'incidente, riportato dalle agenzie di stampa, è avvenuto poche ore fa in Cisgiordania.
Secondo quanto riferisce il portavoce della Polizia israeliana, Luba
Samri, la ragazzina avrebbe avuto una lite in famiglia prima di
uscire di casa con in mano un coltello. Negli ultimi 4 mesi gli
accoltellamenti da parte di palestinesi sono stati con cadenza
quasi giornaliera e hanno provocato finora 25 vittime israeliane
e uno studente americano, mentre 147 sono i palestinesi uccisi
dal fuoco israeliano, 102 dei quali identificati come
aggressori dalle autorità israeliane.
Stando a quanto riportato dalla
Reuters, lo spargimento di sangue è stata alimentato da diversi fattori, tra cui la frustrazione generata dal fallimento dei colloqui di pace tra Israele e la Palestina e la crescita delle colonie ebraiche nella terre palestinesi.
I leader palestinesi affermano che questo scenario “immobile” all'orizzonte alimenta la disperazione dei giovani che non vedono davanti a loro alcun futuro. Mentre Israele sostiene che i giovani palestinesi vengano incitati alla violenza dai loro leader e da gruppi islamici che li esortano a distruggere Israele.