Il caso. E se la nuova “guerra per procura” scoppiasse nel Mar cinese meridionale?
Una motovedetta della Guardia costiera cinese abborda una nave da pesca filippinina
Sotto traccia potrebbe aprirsi una nuova guerra per "proxy", due contendenti formali e un terzo Paese pronto a supportare una delle parti. Come avviene già in Ucraina con ilo scontro diretto tra Mosca e Kiev con Washington che guida la cordata dei paesi vicino all'Ucraina e ostili a Putin. Gli Usa hanno criticato la Cina per la collisione avvenuta ieri fra una nave cinese e una nave da rifornimento filippina vicino a Second Thomas Shoal nelle contese Isole Spratly. L'incidente è stato reso noto da Pechino e Manila, che si sono incolpate a vicenda. La Cina rivendica la propria "sovranità indiscutibile" su quasi tutto il Mar Cinese Meridionale e sulla maggior parte delle isole e dei banchi di sabbia al suo interno, comprese molte zone che si trovano a centinaia di miglia dalla Cina continentale. Diversi Paesi, fra i quali le Filippine, fanno identiche rivendicazioni.
In un post su X, l'ambasciatore di Washington a Manila MaryKay Carlson ha affermato che gli Stati Uniti hanno condannato le "manovre aggressive e pericolose" della Cina, che "hanno causato lesioni personali" e "danneggiato navi filippine". Tuttavia, né le Filippine né la Cina hanno dichiarato che la collisione - a poche settimane dall'avvertimento del presidente filippino Ferdinand Marcos Jr., secondo cui la morte di qualsiasi cittadino filippino per mano di un altro Paese nel Mar Cinese Meridionale sarebbe "molto grave" e "vicino" ad un atto di guerra - ha procurato feriti o danni.