La Cina procederà presto a "consacrare" nuovi vescovi senza l'autorizzazione del
Vaticano. È quanto prevede un piano diffuso dall'Amministrazione statale per gli
affari religiosi (Sara) di Pechino, l'organismo governativo che
controlla tutto quanto afferisce il culto.
Secondo il piano, il 2015 sarà un anno "molto importante per
il lavoro religioso", che sarà fatto "secondo i regolamenti,
promuovendo il ruolo della legge e implementando le indicazioni
e le politiche religiose del governo centrale". Il piano include
anche il sostegno alla Associazione della chiesa cattolica
patriottica cinese e alla conferenza episcopale cinese, entrambe
sotto il controllo del governo di Pechino.L'ulttimo nuovo vescovo risale al 2012, mentre ci sono ancora alcuni vescovi
eletti dalla Sara ma non ancora consacrati, e tutti senza
l'autorizzazione papale. Nel piano si invitano anche i due
organismi a convocare il quinquennale congresso nazionale dei
rappresentati cattolici, la cui ultima convocazione nel 2010 fu
salutata dal Vaticano con "profondo dolore", chiedendo a clero e
fedeli di non parteciparvi.E la Cina, attraverso un editoriale sul Global Times,
giornale molto vicino al partito, fa sapere che un incontro tra
Papa Francesco e il Dalai Lama, significherebbe "un passo
indietro significativo nelle relazioni bilaterali".