Sempre più critica la situazione
dell'inquinamento
nelle aree nord-orientali della Cina. Lo smog ha
coperto circa il 15% del territorio nazionale, e mercoledì è il sesto
giorno consecutivo di allerta arancio a Pechino, il grado più alto
dopo il rosso.Le autorità hanno chiesto ai cittadini di non lasciare le loro abitazioni, se non per casi
urgenti. I siti web dei maggiori gruppi di e-commerce, come Tmall,
hanno esaurito le mascherine anti-smog, ma la richiesta aumenta,
soprattutto per i nuovi modelli made in Singapore, le Totobobo,
trasparenti e riutilizzabili. Pechino è sommersa dalla coltre di
smog: la concentrazione di particelle di particolato PM 2.5 (le
più fini) nell'atmosfera è vicina ai 500 microgrammi per metro
cubo. Il record di
località più inquinata della Cina lo detiene
un
piccolo centro dello Hebei, la provincia confinante con la capitale,
a quota 761 nella rilevazione odierna, trenta volte più alto del
limite massimo di concentrazione di polveri sottili nell'atmosfera
stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che è fissato
in 25 microgrammi per metro cubo di aria. Proprio l'OMS negli scorsi
giorni si è detta preoccupata per gli effetti sulla salute che
potrebbe avere l'aria nelle zone più inquinate del Paese. Anche
martedì il record di concentrazione di smog nell'aria apparteneva allo
Hebei, e al piccolo centro di Tangshan, a quota 576.Gli alti livelli di inquinamento hanno
dato vita anche a forum on line e discussioni tra gli utenti di
internet. Gli studi compiuti dagli accademici dell'università
Tsinghua nel 2013 hanno evidenziato la presenza di
oltre 1300 microbi
nell'atmosfera di Pechino. Già da tempo, le autorità sanitarie
hanno evidenziato un aumento nel numero di casi di cancro ai polmoni,
senza, però, specificare con chiarezza la causa.Negli scorsi giorni, Pechino aveva deciso la chiusura di
diversi impianti industriali, cementifici e cantieri edili, e il
governo aveva mandato dodici squadre di ispettori nelle aree più
colpite, come lo Hebei, sede di alcune tra le maggiori acciaierie del
Paese, per accertare che le disposizioni anti-inquinamento del
governo centrale fossero rispettate.
C'è stato anche chi, proprio nello Hebei,
ha fatto causa
all'amministrazione provinciale per l'inquinamento atmosferico. È
accaduto a Shijiazhuang, la capitale provinciale: l'uomo, Li
Guixin, potrebbe passare alla storia come il primo cittadino cinese
impegnato in una causa per danni dovuti all'inquinamento. La città
di Shijiazhuang non avrebbe svolto regolarmente il proprio dovere
nell'impedire l'aumento delle emissioni inquinanti. L'uomo ha fatto
causa alla municipalità per diecimila yuan, circa 1.200 euro,
lamentando un aumento delle spese sostenute per fare fronte
all'emergenza: non solo mascherine e purificatori d'aria per interni,
ma anche un tapis roulant per fare esercizio fisico in casa. "Il mio
scopo è quello di fare accrescere la consapevolezza tra i cittadini
sul fatto che siamo noi le vere vittime" ha detto Li. I media cinesi
hanno augurato buona fortuna all'uomo per la sua iniziativa,
sottintendendo, però, che difficilmente la sua richiesta verrà
accolta.Anche se lo smog avvolge la
capitale, c'è chi riesce a riderci sopra. Gli utenti di Weibo
hanno postato diverse volte sul social network
le immagini più
significative dell'emergenza inquinamento di questi giorni. Le
statue di alcuni intellettuali cinesi e di Miguel Cervantes con
la mascherina anti-smog hanno fatto il giro della rete: è una
protesta silenziosa, ha scritto qualcuno. Una coppia di sposi
si è fatta ritrarre con indosso le maschere anti-smog nelle
foto di rito. Solo il presidente cinese Xi Jinping, nella sua
passeggiata tra gli antichi vicoli della capitale
cinese, è sembrato non accorgersi che il PM 2.5 aveva superato
i 400 microgrammi per metro cubo, e si fatto riprendere dalle
telecamere senza protezioni sul volto.I meteorologi assicuravano che da giovedì
la situazione dell'aria nel nord e nel nord-est della Cina
dovrebbe migliorare, con l'arrivo del vento e della pioggia che
dovrebbero spazzare la coltre di smog che persiste sulla
capitale e sulle aree limitrofe. Già
da mercoledì è previsto il
miglioramento delle condizioni atmosferiche nelle aree
nord-orientali di Tianjin, e delle province di Shanxi e Hebei e
Mongolia Interna.L'inquinamento non ha provocato solo disagi
ai cittadini, ma anche un
calo del turismo. Secondo i calcoli dell'ente per il Turismo della
capitale cinese, nella Città proibita, l'antica sede imperiale
nel cuore storico di Pechino, lunedì scorso i visitatori hanno
di poco superato le diecimila unità, contro i 40mila turisti
previsti. Sensibile calo anche per le visite alla Grande
Muraglia, che lo smog ha reso quasi invisibile.