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Il gigante asiatico. Fast food, benessere e sedentarietà: ora la Cina ingrassa

Luca Miele giovedì 7 novembre 2024

Cresce l'obesità in Cina

È la nuova sfida che attende la Cina: battere (o contenere) l’obesità. Perché le trasformazioni che hanno investito in profondità il gigante asiatico – economiche, culturali e dunque anche alimentari – stanno producendo un nuovo problema sociale. Secondo i dati riportati dall’agenzia Xinhua, in Cina oltre la metà della popolazione adulta è in sovrappeso o obesa. E le dimensioni del fenomeno sono destinate ad aumentare. E a preoccupare. Entro il 2030, il gigante asiatico vedrà il 65,3 percento dei suoi adulti sovrappeso o obesi. Inevitabili i riverberi sulla spesa pubblica, con le spese mediche che toccheranno quota 418 miliardi di yuan (58,5 miliardi di dollari).

Per Zhang Yuqing, medico presso il reparto cardiovascolare di un ospedale affiliato all'Accademia cinese delle scienze mediche, “è fondamentale combattere l'obesità per aiutare a ridurre l'incidenza di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, diabete e alcuni tumori”. Ogni anno nel Paese più di 2 milioni di persone muoiono di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. "Negli ultimi 30 anni, c'è stato un cambiamento globale nei modelli nutrizionali di bambini e adolescenti da una denutrizione predominante a una sovranutrizione predominante, un fenomeno strettamente correlato allo sviluppo socioeconomico", ha spiegato ancora Dong.

Siamo davanti a una tendenza “uniforme”? O, al contrario, la crescita dell’obesità ha velocità diverse? Per l'Institute of Child and Adolescent Health (ICAH) della Peking University, il tasso di obesità tra gli adolescenti cinesi è aumentato dallo 0,10% all'8,25% nei 34 anni dal 1985 al 2019, ma a dover “affrontare maggiori rischi per la nutrizione e la salute” sono gli adolescenti delle aree rurali.
Secondo i dati forniti dal People's Daily, il tasso di sovrappeso e la prevalenza dell'obesità tra gli adolescenti cinesi di età compresa tra 6 e 17 anni sono rispettivamente dell'11,1% e del 7,9%, mentre il tasso di sovrappeso e la prevalenza dell'obesità tra i bambini di età inferiore ai 6 anni sono rispettivamente del 6,8% e del 3,6%.

Preoccupata l’analisi del Global Times. “Le nostre proiezioni indicano che la crescente prevalenza dell'obesità infantile nelle aree rurali e con uno status socioeconomico più basso determinerà una futura pandemia di obesità tra bambini e adolescenti cinesi”. Per Dong Yanhui, autore corrispondente dello studio dell'ICAH, Pechino “mostrerà gradualmente modelli simili di disuguaglianza nutrizionale come quelli osservati in alcuni Paesi industrializzati ad alto reddito”.

A mutare sono le abitudini alimentari, strettamente connesse ai cambiamenti lavorativi e culturali del Paese. La Cina, ha scritto la Reuters – “sta affrontando una doppia sfida che alimenta il problema dell’obesità: in un'economia in via di modernizzazione sostenuta dall'innovazione tecnologica, sempre più posti di lavoro sono diventati statici o legati alla scrivania, mentre un rallentamento prolungato della crescita sta costringendo le persone ad adottare diete più economiche e poco sane”. Impazzano i pranzi “veloci” (e poco sani). Secondo Daxue Consulting, il mercato cinese del fast food raggiungerà 1,8 trilioni di yuan (253,85 miliardi di dollari) nel 2025, rispetto agli 892 miliardi di yuan del 2017.