Cina. Xi dà il via al congresso del Partito Comunista: «Crescita economica di qualità»
La Cina deve diventare un "moderno Paese socialista". È il messaggio lanciato dal presidente cinese, Xi Jinping, nel lungo discorso conclusosi poche ore fa ai delegati del Congresso del Partito Comunista Cinese riuniti alla Grande Sala del Popolo in piazza a Tian'anmen a Pechino. Nel discorso, Xi, nella veste di segretario generale del Pcc, ha toccato tutti i settori della vita economica e politica della Cina e i gangli vitali del Paese. L'obiettivo, ha detto, è quello di realizzare "un grande, moderno, Paese socialista" entro il 2050 con "nuovi pensieri, nuove strategie" per lo sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi che, con il diciannovesimo Congresso del Pcc che si è aperto oggi, è entrato in una "nuova era".
Secondo Xi, la Cina farà affidamento sui consumi per trainare l'economia e concentrerà la propria attenzione sulla qualità e sull'economia reale. Xi ha parlato anche delle imprese di Stato, oggi 98, secondo le stime ufficiali. Con la riforma delle grandi conglomerate statali, ha spiegato, l'obiettivo sarà quello di renderle "più forti, migliori e più grandi". Pechino punta inoltre ad avere tassi d'interesse e tassi di cambio maggiormente basati sul mercato. "Miglioreremo il quadro normativo sostenuto dalla politica monetaria e dalla politica macroprudenziale, e vedremo i tassi d'interesse e i tassi di cambio divenire più basati sul mercato", ha spiegato Xi, annunciando un rafforzamento dell'attività riformatrice in ambito finanziario mirato a servire meglio l'economia, ad aumentare la quota di finanziamento diretto e a promuovere lo sviluppo di un mercato dei capitali su più livelli.
Xi ha inoltre assicurato che l'economia della Cina "non chiuderà le sue porte al mondo", un messaggio diretto agli investitori stranieri che dal congresso cercheranno segnali sulla volontà di Pechino di attuare riforme di mercato. "L'apertura porta progressi, la solitudine se li lascia alle spalle. La Cina non chiuderà le sue porte al mondo, diventeremo sempre più aperti", ha detto il presidente cinese, che ha promesso di "proteggere i legittimi diritti e interessi degli investitori stranieri". Xi ha inoltre rivendicato la leadership sul dibattito relativo ai cambiamenti climatici, la "postazione guida" sulla cooperazione internazionale, con Pechino diventata anche "partecipante, contributore e guida importante" nell'impresa globale per la svolta ecologica.
Considerato il leader cinese più potente da Deng Xiaoping o addirittura Mao Zedong, Xi secondo gli analisti Xi potrebbe usare il congresso del partito più grande del mondo, con 89 milioni di iscritti, per prolungare il suo mandato oltre i tradizionali 10 anni. Questo romperebbe con un limite non scritto ma rispettato dai suoi predecessori immediati, Jiang Zemin e Hu Jintao, che erano al fianco di Xi al congresso, e segnerebbe al fine della politica della "leadership collettiva" mirata a prevenire l'avvento di un nuovo Mao.
Un segnale dell'ascesa di Xi nel Pantheon del regime cinese sarebbe l'aggiunta del suo nome allo statuto del partito, un onore toccato solo al fondatore della Cina moderna, Mao, e al padre delle riforme economiche, Deng. I possibili rivali sono stati spazzati via dalla vasta campagna anti-corruzione di Xi , che in cinque anni ha punito 1,3 milioni di funzionari del partito. Xi ha detto che la campgana "ha lottato inflessibilmente" contro "tigri", "mosche pungenti", "volpi cacciatrici", termini usati per funzionari ogni livello. La sua scalata al potere è stata segnata anche da una stretta senza precedenti sul dissenso, al punto di vietare a luglio la liberazione al premio Nobel per la pace Liu Xiaobo morente. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza per la settimana del congresso e i "volontari della sicurezza", con fasce rosse al braccio, sono ovunque nella capitale cinese, mentre i karaoke sono stati chiusi e nei negozi di casalinghi è stata sospesa la vendita di coltelli.