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Il caso. La Cina ferma le adozioni internazionali, timori negli Usa

Redazione Esteri venerdì 6 settembre 2024

La Cina ferma le adozioni internazionali di bambini

La Cina ha deciso di mettere fine ai piani delle adozioni internazionali, suscitando timori soprattutto negli Stati Uniti dove le famiglie americane hanno finora completato 82.674 pratiche su bambini originari dalla terra del Dragone, il numero più alto di qualsiasi altro Paese.
L'ambasciata Usa sta cercando chiarimenti dal ministero degli Affari civili cinese, ha riferito giovedì il Dipartimento di stato statunitense, al fine di chiarire la sorte di "centinaia di famiglie ancora in attesa del completamento della loro procedura e siamo solidali con la loro situazione".
Nel briefing di giovedì, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha detto che Pechino non consentirà più le adozioni internazionali, con l'unica eccezione per i parenti di sangue che adottano un bambino o un figliastro, senza spiegare le ragioni della decisione, ma limitandosi a dire che "la mossa era in linea con lo spirito delle convenzioni internazionali pertinenti". In una telefonata con i diplomatici americani in Cina, Pechino ha chiarito che "non continuerà a trattare casi in alcuna fase" se non in quelle coperte da una clausola di eccezione.
La Cina ha sospeso le adozioni internazionali durante la pandemia di Covid-19, riprendendo l'esame delle pratiche che avevano ricevuto l'autorizzazione sul viaggio prima dello stop del 2020. A gennaio, tuttavia, l'unica agenzia di adozioni all'estero della Danimarca ha riferito di aver chiuso i battenti dopo che erano state sollevate preoccupazioni su documenti e procedure falsificati, e il principale ente normativo norvegese ha raccomandato di interrompere le adozioni all'estero per due anni in attesa di un'indagine su diversi casi sospetti rilevati.
L'annuncio di Pechino è seguito anche al calo dei tassi di natalità nel Paese: il numero di neonati è sceso a 9,02 milioni nel 2023 per il secondo demografico annuale consecutivo, permettendo all'India di diventare il Paese più popoloso del mondo.