Cile. Ragazzo schiacciato tra due blindati dei Carabineros e la rabbia divampa
Un nuovo focolaio di tensione sociale è divampato in Cile dopo la diffusione sui social di un video in cui si vede un manifestante schiacciato tra due blindati dei Carabineros nel centro di Santiago, durante una protesta.
Il giovane ha riportato gravi ferite e la frattura del bacino. A quanto si è appreso non sarebbe in pericolo di vita, ma le immagini, scioccanti, sono presto diventate virali accendendo ulteriormente gli animi e suscitando reazioni anche da parte delle istituzioni e delle organizzazioni per i diritti umani.
Oltre quattromila persone, secondo dati ufficiali, hanno marciato fino a piazza Italia nel decimo venerdì di protesta, nonostante la decisione del prefetto di schierare a protezione della zona mille agenti di polizia. Ma i manifestanti, in gran parte giovani, non hanno per questo rinunciato a scendere in piazza, reiterando le richieste di maggiore equità sociale avanzate a gran voce dal 18 ottobre scorso, in proteste segnate finora da almeno 23 morti e quasi tremila arresti. Durante la manifestazione di venerdì - ha raccontato il comandante di zona dei Carabineros, generale Enrique Monras - 25 persone sono state arrestate per atti violenti e uno per il lancio di una molotov.
Un poliziotto è stato ferito mentre era in sella alla sua motocicletta, e a un altro è stato rubato il mezzo, gettato poi nel fiume Mapocho. In tutto sarebbero rimasti feriti 39 agenti.
È in questo contesto, ha proseguito Monras, che è avvenuto l'incidente: secondo la sua versione, «due blindati stavano facendo manovra nel tentativo di recuperare la motocicletta rubata quando uno dei violenti è rimasto schiacciato tra i veicoli, apparentemente in modo grave». Ciononostante, ha aggiunto, «i Carabineros hanno avviato un'indagine amministrativa e, parallelamente, sono stati informati la procura e il ministero dell'Interno affinché diano corso ad una inchiesta giudiziaria sull'accaduto».
Il direttore per le Americhe di Human Rights Watch (che ha documentato per due settimane le violazioni commesse dalle forze di sicurezza durante le proteste), José Miguel Vivanco, ha chiesto l'allontanamento e sanzioni penali per i responsabili del brutale investimento. «Se questo non accade, e presto - ha scritto su Twitter - gli abusi proseguiranno».
Il capogruppo della Democrazia Cristiana, all'opposizione in parlamento, il deputato Gabriel Ascencio, ha annunciato che chiederà conto al prefetto Felipe Guevara per il massiccio schieramento di polizia volto ad evitare le manifestazioni nel centro della capitale cilena. «Dovrà darci precise spiegazioni - ha detto - sulle ragioni che lo hanno portato ad impedire la libertà di movimento e il diritto di riunione».