Mondo

Strage di Parigi. La "dama nera" filmata in aeroporto a Istanbul

lunedì 12 gennaio 2015
Un video girato dalle telecamere a circuito chiuso dell'aeroporto di Istanbul mostrerebbe Hayat Boumeddiene, la compagna di Amedy Coulibaly (l'uomo che ha ucciso quattro ostaggi in un supermercato di Parigi), al suo arrivo in Turchia, mentre passa attraverso la dogana e mostra i documenti a un agente. La donna ripresa nel video indossa un velo islamico bianco ed è in compagnia di un giovane, con la barba e i capelli lunghi. I documenti che i due mostrano sono passaporti elettronici, che l'agente turco verifica tramite il lettore ottico. Le immagini risalirebbero all'arrivo della Boumeddiene in Turchia il 2 gennaio, ma  l'autenticità del video (rilanciato dalla Bbc) e l'identità della donna non sono ancora state confermate ufficialmente.Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha confermato che la donna più ricercata di Francia è arrivata in Turchia da Madrid il 2 gennaio, prima di partire per la Siria l'8 gennaio. Cavusoglu ha aggiunto che c'è un video che la mostra in aeroporto.
Su "Charlie" ancora vignette su Maometto. "Non cederemo nulla" e sul prossimo numero di Charlie Hebdo che uscirà mercoledì, in un milione di copie e in 16 lingue, ci saranno "ovviamente" delle vignette su Maometto. Lo ha anticipato Richard Malka, legale della rivista satirica, secondo quanto riporta Le Figaro. "Lo stato d'animo 'Je suis Charlie' significa anche "diritto alla blasfemia", ha affermato l'avvocato. Il nuovo numero "sarà completato" entro oggi lunedì, ha aggiunto, e "la copertina sarà definita questa sera". Sarà un numero "commemorativo", ha poi spiegato il caporedattore Gérard Biard, "ma senza essere piagnucoloni". Polizia fa scudo alle scuole ebraiche. Il giorno dopo la marcia oceanica di Parigi, con più di due milioni di persone e circa 50 leader mondiali, la Francia non abbassa la guardia: il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha annunciato che le 717 scuole ebraiche saranno da oggi protette da 4.700 poliziotti e gendarmi. Intanto continua la caccia all'uomo. "Uno dei terroristi aveva certamente un complice", ha detto il primo ministro Manuel Valls aggiungendo di voler migliorare il sistema di intercettazioni telefoniche, che deve essere "più efficace". Il piano antiterrorismo Vigipirate resta attivato al suo massimo grado di allerta.Video postumo di Coulibaly. «Voi attaccate il califfato, voi attaccate lo Stato islamico, noi vi attacchiamo»: lo afferma Amedy Coulibaly in un video diffuso domenica poco prima della grande marcia di Parigi. Un manifesto macabro che rivendica le ragioni dell'attacco all'occidente e promette altre azioni. La voce dell'assassino della poliziotta Clarissa Jean-Philippe, dell'uomo che ha sparato a freddo sugli ostaggi del supermercato kosher di Vincennes, è pacata. "Sono Amedy Coulibaly, sono direttamente legato al Califfo dei musulmani Abu Bakr al-Baghdadi", e "ho giurato fedeltà al Califfo dello Stato islamico". Poi afferma che "io e i fratelli (Kouachi) facevamo parte di un gruppo con due compiti. Loro hanno fatto l'attacco a Charlie Hebdo, io mi sono occupato della polizia. Ci siamo sincronizzati per fare tutto nei tempi giusti". Nel corso del video il terrorista di origine maliana appare con look vari in ambienti differenti. "Quello che abbiamo fatto è del tutto legittimo. Non si può attaccare lo Stato islamico e pensare che non ci siano reazioni", afferma il terrorista guardando fisso la videocamera. C'è dunque un complice che l'ha ripreso e ha poi diffuso il filmato.Liberati i 5 fermati. Le ultime cinque persone che erano ancora in stato di fermo per sospetti legami con gli attentati avvenuti questa settimana in Francia sono state rimesse in libertà. Tra gli altri liberata, senza alcuna incriminazione, la moglie di Cherif Kouachi, il minore dei due fratelli. Venerdì era stato liberato il cognato, di 18 anni. Atti di intolleranza contro gli islamici. Più di 50 atti anti-islam sono stati censiti in Francia da mercoledì scorso, giorno dell'attacco terrorista al periodico Charlie Hebdo. Lo hanno comunicato fonti della sicurezza. E in Spagna Scritte sui muri delle moschee di Burgos, Madrid e Cadice e insulti razzisti in strada o sui social network, comparsi dopo gli attentati di Parigi, con la convocazione di manifestazioni xenofobe contro l'islam. Sui muri della moschea dello Stretto, la seconda più grande di Madrid, sabato sono comparse espressioni oltraggiose come 'Islam fuori d'Europa' e 'Perros' (Cani); mentre oggi ingiurie o minacce di vendette, come 'Adesso tocca a noi' o 'Tornate al vostro paese', sono state dipinte in rosso sulla sede dell'associazione musulmana di Jerez de la Frontera (Cadice), in Andalusia. Giovedì a essere imbrattata con espressioni razziste e svastiche era stata la moschea di San Juan di Los Lagos, in provincia di Burgos, al nord del Paese.