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Caucaso. Cecenia, i ribelli uccidono 10 poliziotti

giovedì 4 dicembre 2014
Dieci poliziotti sono stati uccisi e altri 28 feriti nello scontro a fuoco tra polizia e militanti ceceni avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì a Grozny, in Cecenia. Lo conferma il Comitato nazionale russo antiterrorismo. I morti in tutto sono almeno 16. La sparatoria è iniziato dopo che un gruppo di uomini armati ha attaccato un posto di blocco della polizia stradale, per poi asserragliarsi nella "casa della stampa", dove sono stati circondati dalle forze di sicurezza e uccisi. Un altro gruppo di aggressori si è invece rifugiato in una scuola vicina. Una fonte non identificata della polizia ha detto all'agenzia di stampa Interfax che 10 ufficiali delle forze dell'ordine sono morti e una ventina sono rimasti feriti durante i conflitti a fuoco. Secondo quanto ha riferito il leader ceceno Ramzan Kadyrov alla radio Echo Moskvy, il comando era formato da 8-9 ribelli. Sei di loro, ha annunciato più tardi su Instagram, sono stati uccisi nel corso dell'operazione delle forze anti-terrorismo. Atri uomini armati si sono rifugiati in una scuola, ha riferito successivamente Kadyrov, aggiungendo che è in corso un'operazione mirata a "liquidarli". L'assalto, compiuto nel giorno del discorso annuale del presidente russo Vladimir Putin al Parlamento di Mosca, è stato rivendicato in un video pubblicato su kavkazcenter.com, sito web legato ai gruppi militanti islamici del Caucaso del Nord.Nel suo annuale discorso alla nazione, Putin ha garantito "sostegno" alle autorità cecene. Il presidente si è detto convinto che le forze di sicurezza in Cecenia riusciranno a neutralizzare tutti i militanti coinvolti negli attacchi a Grozny.