Messico. Offensiva dei narcos contro il turismo: sparatorie e morti a Cancun
Quattro persone sono rimaste uccise dopo che un commando di uomini armati ha aperto il fuoco contro la sede della Procura di Cancun, la celebre località turistica messicana. L'attacco è avvenuto due giorni dopo la sparatoria in una discoteca della vicina Playa del Carmen, in cui sono rimaste uccise cinque persone, tra le quali l'italiano Daniel Pessina.
Nell'assalto sono rimasti uccisi tre assalitori ed un poliziotto, mentre altri cinque sospetti sono stati arrestati, ha dichiarato il governatore dello Stato di Quintana Roo, Carlos Joaquin, intervistato dalle televisioni messicane che stanno dando grande risalto a questa ondata di violenza in uno Stato, dove si trovano le principali mete turistiche messicane, che finora era rimasto al riparo dalla guerra scatenata dai cartelli dei narcos in altre parti del Paese.
La rivendicazione dei Los Zetas
«Il nostro stato è sotto controllo e in ordine, la popolazione di Cancun ed i nostri visitatori possono continuare normalmente le loro vite», ha detto Joaquin affermando che il ministero dell'Interno sta inviando forze federali per rafforzare la sicurezza. Il governatore, che ha iniziato il suo mandato lo scorso settembre, ha definito gli attacchi come una reazione delle bande criminali alla sua azione contro il crimine organizzato che, ha aggiunto, avrebbe goduto per anni di una certa impunità. Intanto, un “narcomanta”, manifesto affisso da narcotrafficanti per ribadire il controllo del territorio, è apparso ieri a Playa del Carmen per rivendicare, a nome della gang dei Los Zetas, la sparatoria nella discoteca Blue Parrot.