Il fenomeno. Le Canarie parlano sempre più italiano
Santa Cruz: l'Italia aprirà un'agenzia consolare a Tenerife: sono 57mila gli italiani residenti nell'arcipelago delle Canarie
Sono oltre 316mila gli italiani residenti in Spagna e il loro numero è più che raddoppiato rispetto a 10 anni fa. I dati dell’anagrafe identificativa del ministero degli interni spagnolo segnano uno scarto di centomila persone rispetto ai 241mila connazionali iscritti all’Aire, dovuto alla mobilità interna all’Unione Europea o alla mancata regolarizzazione della posizione. Sono cifre comunque approssimate per difetto, in crescita costante del 9,9% annuo, il tasso più alto fra tutte le comunità dei 5 milioni di stranieri residenti nella penisola iberica. Anche dopo la Brexit, il trend lascia prevedere nel breve periodo che gli italiani supereranno i britannici come terza comunità, dietro rumeni e marocchini. In alcune regioni, come Canarie e Baleari, sono già la prima comunità; la seconda in Catalogna e Madrid.
Un’emigrazione giovane – in prevalenza 20-40enni, molti italiani di seconda generazione, nati in Spagna, ovvero con radici in America Latina e passaporto tricolore – e integrata. Della complessità del fenomeno si è parlato in un dibattito all’ambasciata in occasione della visita del sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo e del direttore generale per gli italiani all’estero, Luigi Vignali, organizzato dall’ambasciatore d’Italia in Spagna, Stefano Sannino, con Bruno Simili, vicedirettore della rivista ‘Il Mulino’, che ha dedicato un numero monografico alla mobilità italiana, e Steven Forti, ricercatore autore del capitolo ‘Viaggio tra gli italiani in Spagna’. Proprio a fronte dell’aumento di connazionali alle Canarie, arrivati a quota 57mila, dei quali 30mila iscritti all’Aire, Merlo ha poi partecipato a una missione nell’arcipelago, dove sarà aperta a Tenerife un’agenzia consolare, per rispondere alla richieste della crescente comunità italiana residente.