Gran Bretagna. Vacanze scolastiche, privati offrono il pasto agli alunni in sofferenza
Un ristoratore londinese prepara pasti caldi da consegnare ai bambini che in queste due settimane di vacanze rischierebbero di soffrire la fame
Sono gli insegnanti stessi a raccontarlo. Sono tanti i bambini – le statistiche parlano di 1,3 milioni in tutto il Regno Unito – che arrivano sui banchi di scuola affamatissimi senza aver fatto colazione e hanno diritto al pasto gratis. Oltre 4 milioni non hanno da mangiare ma non risultano sui registri scolastici e nei dati ufficiali.
Per loro ci sono i cosiddetti “free school meals”, i pasti gratis garantiti dal governo che sono una vera rete di salvataggio per la sopravvivenza. Con la chiusura delle scuole durante il lockdown per colpa del coronavirus e anche durante le vacanze agli scolari manca anche quel buono mensa grazie al quale riescono a sfamarsi.
A correre in loro soccorso, con successo, è stato il calciatore del Manchester United Marcus Rashford che, durante l’estate, quando le scuole hanno chiuso e la fame per gli scolari più poveri rischiava di diventare intollerabile, ha ottenuto dal governo che i pasti gratis fossero garantiti anche durante le vacanze.
E il premier Boris Johnson aveva reso omaggio alla sua iniziativa descrivendola come “fantastica” e promettendo che “nessun bambino avrebbe avuto fame durante le vacanze”. Poi il campione, che ha detto di aver patito lui stesso la fame quando era piccolo, ha domandato che lo schema venisse esteso anche alle vacanze d’autunno, quelle in corso proprio in questi giorni che coincidono con le ultime due settimane di ottobre. A questo proposito ha anche lanciato una petizione, il 15 ottobre.
Il calciatore del Manchester United Marcus Rashford che ha lanciato una campagna per gli scolari affamati - Reuters
Il governo non ne ha voluto sapere giustificandosi dicendo che aveva aumentato i sussidi alle famiglie e le sovvenzioni alle autorità locali. E’ a questo punto che è partita una vera operazione di salvataggio da parte di privati, bar e ristoranti. Piccoli caffè, negozi di fish and chips, panetterie, pubs, squadre di calcio, hotel e anche associazioni religiose hanno unito le forze per garantire agli scolari almeno un pasto al giorno. “Non abbiamo molti soldi ma certo non siamo disposti a stare a guardare mentre migliaia di bambini non hanno da mangiare durante le vacanze”, ha dichiarato "Oceans of Fun", una "soft play area", un centro giochi di Nottingham.
Per il governo conservatore di Boris Johnson è stata una sconfitta completa tanto che diversi deputati del suo partito hanno contestato la decisione di non dare i pasti durante le vacanze autunnali e chiesto un ripensamento.