Un video di poco più di un minuto: poche immagini che come flash raccontano la vita di una parrocchia lontanissima, eppure all'improvviso così vicina: la parrocchia “Guido Maria Conforti” di Kamenge, in Burundi, dove lavoravano e sono state uccise le tre missionarie saveriane Lucia Pulici, Olga Raschietti e Bernardetta Boggian. È quest'ultima a sorriderci dallo schermo. È lo scorso luglio. Saluta e stringe le mani a un gruppo di pellegrini italiani che hanno inviato la loro testimonianza ad
Avvenire. Non parla quasi, ringrazia soltanto, è curva e gracile, ma sorride con lo stesso sorriso potente che si ritrova in tutte le foto che di lei e delle due consorelle abbiamo visto in questi giorni.
Nel breve filmato c'è una strada trafficata com'è ogni arteria urbana in Africa, poi la scalinata della parrocchia e infine, dentro la navata ampia e luminosa, lo spaccato della vita delle saveriane a Kamenge così come doveva essere prima di essere sconvolta dalla barbarie di un giorno e di una notte.
Pure spaesata dal calore che le riversano addosso i visitatori, lì la religiosa sembra essere il