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Il caso. Bella storia, brutta bufala: la foto (falsa) della bambina vittima di Helen

Popotus giovedì 10 ottobre 2024

La foto diventata virale dopo l'uragano Helen

Questo contenuto è stato pubblicato sull'inserto per bambini di Avvenire del giovedì, Popotus. Lo pubblichiamo qui perché, come molti altri, può risultare interessante anche per i lettori adulti. Con il vantaggio, non di poco conto, di risultare facilmente comprensibile per la semplicità con cui è scritto e per l'immediatezza della riflessione che propone.


Come si fa a non commuoversi davanti a questa bambina che piange disperata? Non a caso, la fotografia è l’immagine più rappresentativa del disastro causato negli Stati Uniti del Sud dall’uragano Helena, arrivato prima di Milton, tanto da diventare “virale” (a questo termini ci siamo ormai abituati) su tutti i social media.

Con i capelli fradici, gli occhioni sbarrati e il volto bagnato di lacrime e di pioggia, la piccolina è stata portata in salvo quando la sua casa ad Asheville, in North Carolina, è stata sommersa dalle acque. Una storia che ha colpito al cuore centinaia di migliaia di persone. Ma falsa, una bufala confezionata ad arte grazie all’intelligenza artificiale. Un deepfake.

Come si fa ad affermarlo? Prima di tutto esistono diverse versioni della foto: in quella pubblicata qui sopra, per esempio, la bambina – guardate bene – ha sei dita. Errore, quest’ultimo, che l’IA commette spesso. Ma in altre compare su barche diverse, e con particolari difformi. Operazioni così fanno male, corrodono la fiducia che i cittadini hanno nei media e danneggiano chi opera e chiede aiuto in situazioni di emergenza: le persone non capiscono più cosa è vero e cosa no, si sentono prese in giro e finiscono per dimostrarsi poco generose con chi è stato coinvolto in un disastro.

Non hanno tutti i torti: non è raro che foto come questa nascondano una truffa, vengano usate per chiedere soldi che a chi ne ha veramente bisogno (invece) non arrivano mai.