Regno Unito. Via libera dalla Camera dei Comuni alla Brexit
Via libera alla Brexit (Ansa)
La Brexit va. La Camera dei Comuni del Regno Unito ha approvato in via definitiva la legge che dà il via libero formale al governo a fare partire i negoziati per l'uscita dall'Unione europea. Maggioranza compatta: 494 sì contro 122 no.
Adesso la premier Theresa May può fare scattare, a marzo, la procedura di uscita invocando l'Articolo 50 del Trattato di Lisbona. Per il governo conservatore britannico, orientato verso un taglio netto con il Club dei 28 - mercato unico incluso -, è stato un passaggio decisivo: schivati anche gli emendamenti più insidiosi, esso si è visto infatti confermare in terza e ultima lettura uno schiacciante voto favorevole (494 a 122) allo scarno testo presentato in aula per ottenere un via libera senza paletti.
Le defezioni in casa Tory non sono aumentate. Mentre i mal di pancia, se non le divisioni, del Labour si sono allargati a figure di spessore della sinistra interna come i ministri ombra Clive Lewis e Diane Abbott, recalcitranti come qualche decina di compagni alla linea di non ostruzionismo ordinata dal leader Jeremy Corbyn in nome del rispetto della volontà popolare espressa nel referendum del 23 giugno 2016. Tanto più dopo la bocciatura di tutti gli emendamenti messi sul tavolo dalle opposizioni per cercare almeno di limare il testo: ultimo quello che mirava a fissare per iscritto a priori gli impegni del governo a tutelare anche in futuro i cittadini Ue residenti nel Paese.
Ora la palla passa alla House of Lords, la Camera dei non eletti, al cui interno la Brexit non è sicuramente popolare. Ma in caso di modifiche inserite nell'ingranaggio dai pari del Regno la parola dovrà tornare alla Camera bassa. Dove i giochi alla luce dei numeri di questi giorni, sembrano fatti. E Theresa May non pare avere più ostacoli, forte anche della sponda Usa che spera di consolidare con un euroscettico istintivo come Donald Trump.