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CRIMINI INVISIBILI. Brasile, la strage dei senzatetto

Michela Coricelli martedì 30 aprile 2013
Una torcia umana. Il cadavere di Jorge Alfonso Rafael – senzatetto di 49 anni, con alcuni precedenti per furto e spaccio – era avvolto dalle fiamme, domenica sera, quando è stato ritrovato da un agente della polizia militare di Jacupiranga, località nel centro dello Stato di San Paolo. Alcuni testimoni hanno raccontato di un diverbio con un altro “homeless”, ma le indagini non hanno ancora fatto luce sull’omicidio. È solo l’ultima vittima di una lunga scia di morti sospette: in un anno e mezzo, sono state assassinate 195 persone senza fissa dimora. Chi lavora da anni in difesa dei diritti umani di mendicanti e “moradores de rua” (senza fissa dimora) comincia ad avere paura. In pochi mesi le denunce sono aumentate in modo drammatico: il timore è che qualcuno stia cercando di fare un’agghiacciante “pulizia” sociale, in vista dei grandi appuntamenti internazionali del Brasile: dalla Confederation Cup di giugno ai Mondiali del prossimo anno alle Olimpiadi del 2016. L’allarme è stato lanciato dal Centro Nazionale di Difesa dei Diritti Umani, organizzazione – come ricorda il quotidiano El Pais – appoggiata dalla Conferenza episcopale brasiliana. Insieme ai rappresentanti del Centro dei Diritti Umani, alcuni membri del Consiglio Nazionale dei Procuratori Generali hanno spiegato le loro preoccupazioni al sottosegretario generale alla presidenza brasiliana, Gilberto Carvalho. La piaga non può più essere ignorata. Il muro dell’indifferenza e dell’impunità va abbattuto. Quindici mesi di omicidi hanno fatto saltare i campanelli d’allerta. Una delle vicende più oscure – sulle quali sta indagando anche una squadra di esperti inviati direttamente dal Ministero per i Diritti Umani – riguarda lo stato di Goiás, nel centro del Brasile. Nella capitale della regione – importante polo dell’industria agricola – in otto mesi sono stati ammazzati 30 homeless: fra di loro anche un bimbo di 11 anni, freddato con uno sparo alla testa in pieno giorno, in una strada commerciale della città. La responsabile della segreteria per i Diritti Umani, Maria do Rosario, denuncia l’empasse delle indagini. Oltre all’ipotesi di un ritorno degli “squadroni della morte” (non nuovi in Brasile), c’è anche il timore della possibile implicazione di alcuni agenti. «Da novembre scorso non abbiamo notato che siano state adottate misure concrete per affrontare la violenza», ha lamentato Rosario. A Goiás, per ora, sono stati arrestati solo tre sospetti di 18, 29 e 42 anni: avrebbero cercato di uccidere un mendicante a coltellate. La polizia liquida spesso queste vicende come dinamiche interne al crimine, in particolare al traffico di droga. Forti preoccupazioni riguardano anche San Paolo: nella megalopoli vivono 15mila senzatetto, ovvero 5mila in più rispetto a una decina di anni fa. In base ai dati dell’Istituto Brasiliano di Statistica, la “gente di strada” rappresenta un vero e proprio Paese nel Paese: 1,8 milioni di persone. Secondo alcune fonti di stampa, il numero di senza tetto sarebbe cresciuto del 30 per cento negli ultimi due anni, nella sola città di Rio de Janeiro. In cui, per altro, sono consuete le operazioni di “igienizzazione” in vista del Carnevale: ovvero nelle settimane precedenti i mendicanti vengono spostati in zone meno visibili.