Nell'ultimo dibattito in tv prima del ballottaggio di domenica per le elezioni presidenziali brasiliane,
Dilma Rousseff e lo sfidante
Aecio Neves si sono scambiati accuse sulla corruzione e hanno duellato su chi sia in grado di far ripartire l'economia del gigante sudamericano.
Dopo lo scandalo delle bustarelle a deputati della maggioranza che ha coinvolto il gruppo petrolifero statale Petrobras, il candidato socialdemocratico è andato all'attacco: "C'è un modo semplice per mettere fine alla corruzione: cacciare il Partito dei lavoratori dal governo". La presidente uscente
Rousseff ha respinto le accuse rivoltele da un faccendiere in carcere secondo cui lei e il suo predecessore
Inacio Lula da Silva erano a conoscenza dei fondi neri e ha preannunciato una querela nei confronti del settimanale
Veja che ha pubblicato l'intervista. Poi ha contrattaccato ricordando uno scandalo di voti comprati nello Stato di Minas Gerais, di cui
Neves è stato governatore, per il quale 10 sospettati non sono
mai stati processati.La leader di sinistra, che
i sondaggi danno favorita al 53-54%, ha dalla sua i buoni risultati ottenuti con i programmi sociali negli Stati più poveri e
l'alto livello di occupazione, nonostante l'economia brasiliana ristagni.