Brasile. Crolla diga mineraria, centinaia di vittime. «Troveremo solo corpi»
Il crollo di una diga di scarti minerari in Brasile ha provocato almeno 58 morti e 305 dispersi. Un centinaio le persone tratte in salvo. Poche le speranze di trovare ancora qualcuno in vita. Il bilancio aggiornato è stato fornito lunedì mattina dalla Difesa civile.
La tragedia è avvenuta venerdì all'ora di pranzo a Brumadinho, nello Stato di Minas Gerias a 60 chilometri dalla capitale Belo Horizonte. Un'enorme ondata di fango ha spazzato via gli impianti della miniera di Corrego do Feijao del colosso Vale, mentre centinaia di minatori si trovavano nel locale mensa, oltre alle fattorie e al vicino villaggio dove risiedono le famiglie dei lavoratori. Una marea di fango marrone con riflessi grigiastri copre vaste aree di vegetazione e molte case sono state distrutte, ha detto un fotografo che ha sorvolato l'area.
Da venerdì un centinaio di vigili del fuoco stanno scavando e oggi sono attesi un altro centinaio di soccorritori. Il governatore dello Stato, Romeu Zema, ha detto sabato che vi sono «poche speranze» di ritrovare vivi i dispersi: «Probabilmente recupereremo solo corpi».
«La maggior parte delle persone colpite sono i nostri dipendenti», ha dichiarato l'amministratore delegato di Vale, la principale società mineraria brasiliana, Fabio Schvartsman. «La tragedia ambientale dovrebbe essere inferiore a quella del 2015, ma la tragedia umana è molto più importante», ha aggiunto facendo riferimento al crollo della diga di Mariana, sempre nello Stato di Minas Gerais, di proprietà di Vale insieme a Bhp Billton, che provocò la morte di 19 persone e quello che viene considerato il peggiore disastro ambientale del Brasile. Il sito web di notizie G1 scrive che la magistratura ha ordinato di bloccare i conti bancari della Vale per un totale di un miliardo di reals (233 milioni di euro) in previsione di un risarcimento per le vittime.
Il presidente Jair Bolsonaro si è recato sabato sul luogo della tragedia, accompagnato dal ministro dell'Ambiente e delle Miniere.
Non è chiaro cosa abbia provocato il collasso della diga. Secondo quanto pubblicato dal giornale Folha de S.Paulo, il rischio di crollo era stato menzionato in una «tesa riunione», avvenuta il mese scorso, per l'autorizzazione della diga. La società Vale afferma che l'azienda tedesca incaricata di controllare la sicurezza della diga l'aveva dichiarata stabile nell'ultimo rapporto dello scorso settembre. Per l'ong ambientalista Greenpeace il crollo è «una triste conseguenza dal fatto che il governo brasiliano e le società minerarie non hanno imparato dagli errori». Per Greenpeace non si tratta di incidenti bensì di «crimini ambientali che devono essere indagati, puniti e risarciti».