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Brasile. Bolsonaro indagato per il tentato golpe contro Lula

Redazione Esteri giovedì 21 novembre 2024

Jair Bolsonaro

Non poteva non sapere. È questa la conclusione di un rapporto della polizia federale brasiliana che accusa formalmente l’ex presidente Jair Bolsonaro di aver partecipato al tentativo di colpo di Stato per impedire l'insediamento del suo rivale, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva, risultato vincitore alle elezioni di ottobre 2022.

Secondo la Cnn Brasile, il rapporto della polizia sostiene che Bolsonaro «era pienamente a conoscenza» anche di un piano per assassinare Lula prima del suo insediamento, e, con lui, il vicepresidente Geraldo Alckmin e il ministro della Corte Suprema Alexandre de Moraes.

La richiesta di incriminazione per 37 indagati – figure centrali della passata Amministrazione – è stata trasmessa al giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes che – sentita la procura generale – deciderà se rinviare a giudizio e aprire il processo presso l’Alta Corte o rinviare il fascicolo alla polizia per ulteriori indagini. Non è stato chiesto l’arresto di Bolsonaro. Oltre all’ex presidente, la richiesta include i generali Walter Souza Braga Netto, ex candidato alla vicepresidenza nella lista di Bolsonaro per il 2022, e Augusto Heleno, ex ministro del Gabinetto di sicurezza durante il precedente governo. L’elenco include l’ex capo dell'Agenzia di intelligence brasiliana (Abin) Alexandre Ramagem e il presidente del Partito liberale (Pl), Valdemar da Costa Neto.

Martedì scorso, nei giorni del G20, erano stati arrestati alcuni militari che ora le indagini individuano come legati al tenente colonnello Mauro Cid, ex aiutante di campo di Bolsonaro, e che avrebbero ideato il piano per uccidere Lula, Alckmin e Moraes usando del veleno. L’indagine riguarda tutti gli aspetti del caso: il coinvolgimento nell'attacco ai palazzi del democrazia dell'8 gennaio a Brasilia, il complotti per il colpo di Stato durante le elezioni presidenziali del 2022, incluso il dossieraggio dei servizi di intelligence parallela, oltre al piano per uccidere Lula, Alckmin e Moraes.

«Allora sono uno che deve ringraziare davvero molto perché sono vivo. Il tentativo di avvelenare me e Alckmin non ha funzionato, siamo qui», ha commentato Lula poco prima della consegna degli atti, che ammontano a circa 800 pagine.