Terrorismo islamico. Boko Haram, liberati 24 degli 80 rapiti
lunedì 19 gennaio 2015
L'esercito del Camerun "è riuscito a liberare 24 ostaggi rapiti da Boko Haram domenica nel nord del paese". I miliziani nigeriani li avrebbero rilasciati mentre le forze di difesa li costringevano a ripiegare nel nordest della Nigeria da dove provengono. Lo ha annunciato un portavoce ministeriale, il colonnello Didier Badjeck.
Il gruppo terrorista islamico aveva rapito 80 persone, in gran parte bambini tra i 10 e i 15 anni, prelevandole con la forza da un villaggio.
Sempre domenica, nel nord-est della Nigeria un nuovo
attentato kamikaze - al momento non ancora rivendicato - colpiva
la città di Potiskum con un bilancio di almeno 4 morti e
35 persone ferite.
Il rapimento di massa in Camerun - stando a quanto ha
riferito il sito Itv news - si è verificato nel villaggio di
Mabass nel nord del Paese. Secondo un portavoce del governo di
Yaoundè nell'attacco sarebbe state uccise 3 persone. Il
ministro dell'Informazione Issa Tchiroma Bakary ha precisato che
gli assalitori dopo avere attaccato il villaggio hanno distrutto
80 abitazioni e sequestrato gli abitanti.
Intanto è giunto in Camerun un contingente
militare proveniente dal Ciad. L'azione concordata con
l'esercito di Yaoundè mira a respingere l'offensiva dei
guerriglieri islamisti che da anni terrorizzano queste regioni
portando avanti una vera e propria azione di guerriglia contro
le chiese, le autorità militari e di polizia e le popolazioni
locali.Due giorni fa Amnesty International aveva documentato la
follia omicida dei fondamentalisti diffondendo le foto satellitari delle città di Baga e Doron Baga, dove la scorsa
settimana erano stati massacrati almeno 2.000 civili.
Si tratta di un "conflitto brutale" - ha denunciato l'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) - che
da mesi costringe migliaia di nigeriani a rifugiarsi nei Paesi
limitrofi. E venerdì scorso la stessa agenzia Onu ha espresso
forte preoccupazione per i rimpatri dal Niger alla Nigeria di
centinaia di rifugiati. Rimpatri avvenuti il 14 gennaio nel
contesto di un'operazione congiunta organizzata dal governatore
dello Stato di Borno in Nigeria e dalle autorità in Niger.
Considerate le condizioni di insicurezza presenti nello Stato di
Borno e i recenti attacchi dei ribelli, l'Unhcr ha espresso
"preoccupazione per la natura di questi ritorni e ha chiesto
alle autorità di fermare l'operazione fino a quando non vi
saranno garanzie adeguate e un accordo giuridico condiviso tra
Nigeria, Niger e l'agenzia Onu per i rifugiati".