Non importa a quale partito appartieni. Il miliardario, indipendente e pragmatico sindaco di New York Michael Bloomberg è disposto a contribuire milioni di dollari per la tua elezione. A patto che tu sottoscriva tre promesse: devi sostenere leggi che rendano più difficile comprare armi, portino a scuole più efficienti e legalizzino le nozze omosessuali. New York già riconosce il matrimonio gay – e proprio ieri la Corte d’appello dello Stato ha dichiarato incostituzionale la legge nazionale che definisce il matrimonio come un’unione tra uomo e donna – ma Bloomberg vuole arrivare a una legislazione nazionale in questo senso. È difficile prevedere quanto la sua tardiva discesa in campo influenzerà la maggioranza in Congresso. Di certo non avrà conseguenze sulla corsa alla Casa Bianca, che ieri ha mostrato un netto sorpasso da parte di Mitt Romney su Barack Obama. Secondo un sondaggio Gallup, il candidato repubblicano è in testa con il 52% fra i probabili elettori mentre il democratico è al 45%.Mesi fa, Bloomberg ha deciso di non candidarsi alla Casa Bianca, ma non si è rassegnato a stare a guardare. Consapevole del peso che i suoi soldi e il suo appoggio possono rivestire, ha lanciato la sua proposta a tutti i candidati, senza guardare il colore della loro squadra. Lui stesso, un democratico per tutta la vita, nel 2001 si è messo la maglia repubblicana per potersi candidare alla poltrona di sindaco più importante d’America, salvo poi togliersela sei anni dopo per disaccordi con la linea di partito. Da allora è ufficialmente un indipendente. Il fatto che sia il fondatore della multinazionale della comunicazione finanziaria che porta il suo nome (quotata a più di sei miliardi di dollari), lo aiuta a non avere bisogno di comitati promotori.Per la campagna 2012 Bloomberg ha infatti deciso di creare il suo stesso Pac, o gruppo per la raccolta di finanziamenti elettorali, contribuendovi con 15 milioni di dollari di tasca sua. E ha fissato le regole per attingervi: impegno a lavorare in modo bipartisan su una piattaforma centrista, che privilegi istruzione e sicurezza, oltre a diritti per le coppie gay. «È di importanza critica che abbiamo funzionari elettivi a Washington ad Albany (la capitale dello Stato di New York, ndr.) e in tutta la nazione che siano disposti a lavorare oltre la linea divisoria fra i partiti – ha spiegato il sindaco – in modo da raggiungere risultati reali». Già una manciata di candidati ha risposto all’appello ed ha passato il test-Bloomberg, ricevendo finanziamenti: il deputato repubblicano Robert Dold in Illinois, il candidato democratico al Congresso Dan Maffei a New York, la senatrice democratica Claire McCaskill del Missouri, il senatore repubblicano Scott Brown in Massachusetts e Angus King, un indipendente del Maine che aspira a un posto in Senato a Washington.