Iraq. Cecchini come a Sarajevo: correva verso i liberatori, bimbo freddato a Mosul
Arriva da Mosul una notizia che riporta indietro le lancette a Sarajevo, in piena guerra dei Balcani, con i cecchini a mietere vite umane. E ci sarebbe anche un bambino di appena 7 anni tra le decine di civili intercettati e giustiziati a Mosul dai miliziani dello Stato Islamico, in particolare mentre cercavano di fuggire: lo ha denunciato Ravina Shamdasani, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, secondo cui il bimbo sarebbe stato falciato a colpi di arma da fuoco il 22 novembre. Stava "correndo in direzione delle forze di sicurezza irachene" nel sobborgo orientale di Adan. Sempre nel settore est della città, a Bakir, undici giorni prima dodici abitanti sarebbero stati passati per le armi come rappresaglia per essersi "rifiutati di lasciar installare e lanciare razzi dai tetti delle loro case".
Shamdasani ha spiegato che il caos nel quale è piombata Mosul dall'avvio dell'operazione di riconquista ha reso pressocché impossibile garantire sempre verifiche accurate, anche se dati e notizie sono il frutto del confronto tra numerose fonti incrociate.