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Germania. Due bimbe ghanesi aggredite per strada da una “squadraccia” di venti persone

Fabio Carminati sabato 15 giugno 2024

La polizia ha abvviato un'indagine per risalire agli aggressori

La frequenza, la violenza e i bersagli sempre più espliciti sembrano non preoccupare il governo do Olaf Scholz più concentrato a mantenere l’equilibrio che a incidere in una società, come quella tedesca, dove la radicalizzazione è ormai elemento fondamentale della politica. Anche se nobilitare lo squadrismo a elemento del confronto democratico cent’anni fa ha già generato semi le cui conseguenze si percepiscono ancora. E l’ultimo caso è agghiacciante ma al tempo stesso eloquente. Nel nord-est della Germania "un gruppo di giovani" ha aggredito e insultato in maniera razzista due bambine ghanesi di otto e dieci anni. La più piccola è stata colpita a «calci in faccia» da uno degli aggressori ed è stata portata in ospedale. Lo ha riferito il quotidiano Die Welt sintetizzando informazioni della polizia e precisando che l'episodio è avvenuto «venerdì sera» a Grevesmühlen, nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Il gruppo era composto da «circa 20 persone», precisa il giornale. Proprio mentre in tv tutti stavano seguendo la partita inaugurale dei Campionati europei di carcio di Germania con la nazionale che travolgeva la Scozia con un sonante 5-1.

«Quando i genitori delle bambine sono intervenuti, fino a otto persone hanno aggredito anche loro, ferendo leggermente il padre» viene aggiunto. E «anche dopo l'arrivo della polizia, una persona non identificata avrebbe insultato usando parole razziste le vittime. La bambina di otto anni e il padre sono stati trasportati in ospedale con un'ambulanza, ha spiegato la polizia». Per l'aggressione di Grevesmuehlen, si indaga per violazione della quiete pubblica, lesioni personali aggravate, incitamento all'odio e ingiurie.

Inutile ripercorrere quando avvenuto solo nel giro di due settimane con accoltellamenti di politici moderati, insulti, raduni dell’estrema destra e un clima sempre più polarizzato. Nel quale è maturato il voto di domenica scorsa per le elezion europee. Da un lato il ritorno al centro con la tenuta della alleanza Cdu-Csu, dall’altro l’isolamento della Spd del cancelliere Scholz, ma soprattutto la prepotente (l’aggettivo è tristemente proprio affermano in tanti) avanzata della destra estrema dell’Alleanza per la Germania (Afd) che è ormai il secondo partito a Berlino. Senza scomodare Marx e Engels, ma qualcosa di molto simile a uno spettro sta creando più di una preoccupazione nella popolazione che fa ancora conto sulla locomotiva (sempre più ingolfata) dell’Europa.

Giorgia Meloni con Olaf Scholz in Puglia - Reuters

Dopo i continui episodi di violenza, il governo tripartico ha promesso un ulteriore giro di vite sia sulle politiche migratorie, accelerando le procedure per espellere migranti e rifugiati che compiono reati gravi, e l'introduzione di nuove misure per limitare la diffusione dell'estremismo di destra soprattutto nei länder orientali. Su entrambi i fronti il governo ed in particolare i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz sono in grande difficoltà. La Spd e Scholz sono stati costretti già a rinunciare, se non addirittura a rinnegare, alcuni dei punti e dei principi della loro politica migratoria e sociale fondata sull’accoglienza e sull’integrazione tra länder occidentali ed orientali. I risultati delle elezioni europee sono molto più di un campanello d’allarme: la Spd è ai minimi storici, Scholz è messo in discussione dai partiti della coalizione di governo, liberali della Fdp e verdi, ma anche all’interno della Spd cresce il malcontento. Ma per ora Scholz non ha alcuna intenzione di mollare, anzi intende rilanciare: "il prossimo anno mi ricandido alla cancelleria per la Spd", ha assicurato in un’intervista alla tv pubblica Ard durante il G7 in Puglia.