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Bielorussia. Arrestata al confine l'oppositrice Kolesnikova

Paolo M. Alfieri martedì 8 settembre 2020

Maria Kolesnikova è la maggiore esponente dell'opposizione bielorussa ancora in patria

La maggiore esponente dell'opposizione bielorussa ancora in patria, Maria Kolesnikova, è stata arrestata al confine con l'Ucraina. Lo ha confermato ufficialmente al portale indipendente Tut.by il portavoce del Comitato per il confine di Stato bielorusso, Anton Bychkovsky, dopo che diversi media avevano già fatto trapelare la notizia. Secondo Bychkovsky la donna è stata fermata mentre tentava di uscire dal Paese insieme al portavoce del Consiglio di coordinamento dell'opposizione, Anton Rodnenkov, e a Ivan Kravtsov, segretario esecutivo dello stesso organismo. Stando a Bichkovski, Kolesnikova è stata arrestata, mentre Rodnenkov e Kravtsov hanno passato il confine e sono entrati in Ucraina. Secondo un responsabile dell'Agenzia delle frontiere bielorussa, citato dall'agenzia BelTa, i due uomini sono stati fermati in territorio ucraino.

Maksim Znak, anche lui membro del Consiglio di coordinamento dell'opposizione, ha riferito che la sera prima del suo “rapimento” - avvenuto ieri in pieno giorno a Minsk - Kolesnikova aveva detto chiaramente di "non avere intenzione di lasciare la Bielorussia volontariamente, in nessuna circostanza". Per ora, sui social, i collaboratori di Kolesnikova si limitano a ribadire che ancora non è noto dove si trovi la donna.

Soldati e filo spinato nella centrale piazza Oktyabrskaya a Minsk - Ansa


La vicenda potrebbe essere stata inscenata da servizi speciali, ha dichiarato a Interfax una fonte vicina all'opposizione, che conosce bene i tre in questione. "Né Anton Rodnenkov, né Ivan Kravtsov, né Maria Kolesnikova avevano intenzione di andare all'estero. Anzi, erano categoricamente contrari. Sono finiti al confine dopo la loro detenzione. Probabilmente sono stati portati lì dal centro di detenzione e, come Olga Kovalkova, sono stati costretti a lasciare il Paese", ha detto la fonte. I servizi speciali avrebbero quindi "inscenato" il tentativo di Kolesnikova di attraversare illegalmente il confine. "Molto probabilmente è stata una provocazione durante la quale Kolesnikova è stata arrestata", ha detto la fonte.

Oggi, intanto, la leader dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, interverrà in video collegamento da Vilnius, in Lituania, dove si è rifugiata nelle settimane scorse, all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Il suo intervento si concentrerà sulla richiesta all'Europa di sostegno ad una transizione pacifica in Bielorussa. Candidata alle elezioni presidenziali del 9 agosto scorso, Tikhanovskaya avrebbe ottenuto il 9% dei consensi contro l'80% del presidente uscente Aleksander Lukashenko, in un voto che l'Ue non ha riconosciuto e che ritiene sia stato macchiato da brogli.

Il ministero della Difesa bielorusso ha intanto fatto sapere che è previsto per metà settembre l'arrivo nel Paese di truppe russe e serbe per esercitazioni militari congiunte in funzione antiterrorismo.