Bielorussia. Dall'Ue sanzioni per l'aereo dirottato. Chiesto il rilascio del reporter
Tutti contro Minsk. La vicenda del volo Ryanair, diretto a Vilnius, in Lituania, ma costretto a un atterraggio intermedio in Bielorussa per permettere l’arresto di un dissidente, sembra il punto di non ritorno. Per la precisione, quello dopo il quale l’Unione Europea è costretta a prendere una posizione forte contro il regime di Aleksandr Lukashenko. Quanto successo sul volo di Ryanair, compagnia europea che trasportava passeggeri fra due capitali europee, ossia l’arresto del giornalista Roman Protasevich e della sua fidanzata, non può essere derubricato ad affare interno, ma è diventato una sfida all’Unione Europea e ai valori che questa rappresenta. Una situazione incandescente, che getta inquietanti dubbi sul coinvolgimento di Mosca, con la presunta presenza di quattro – cinque secondo altre fonti – uomini dei servizi segreti russi sul velivolo e che potrebbe peggiorare se dovesse essere confermata la notizia diffusa ieri sera da alcuni media bielorussi, ossia che Protasevich, dopo l’arresto, è in ospedale con problemi cardiaci.
Ansa
Le autorità bielorusse si sono giustificate dicendo di aver ricevuto un «allarme bomba» a bordo. Bomba che all’atterraggio non è stata trovata. Hanno anche sostenuto che l’aereo sarebbe atterrato «senza interferenze esterne». «Non politicizzate il caso», hanno chiesto da Mink. Ma la reazione è stata forte. E se Ryanair ha parlato di un «atto di pirateria di Stato», il mondo si è accodato.
Persino Mosca ha preso le difese della Bielorussia in modo meno muscolare di quanto ci si sarebbe aspettati. La reazione più dura è stata quella della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che ha parlato di doppio standard, ricordando come nel 2013 il presidente boliviano Evo Morales fu bloccato perché si pensava che sul suo aereo ci fosse Edward Snowden. Ma il capo della diplomazia russa, Sergeij Lavrov, ha detto che preferisce aspettare i risultati delle indagini. E il Cremlino, con il portavoce Dmitri Peskov, ha preso le distanze: «Non vogliamo essere coinvolti», ha detto, oltre ad aver dichiarato di non sapere nulla dei passeggeri russi che sono scesi a Minsk e che secondo gli oppositori di Lukashenko sarebbero agenti dell’Fsb (i servizi). Il quotidiano russo Kommersant ha anticipato comunque che venerdì Vladimir Putin incontrerà Lukashenko a Sochi. Ma lo zar, questa volta, non sarà in una posizione facile, anche perché la fidanzata di Protasevich, Sophia Sapega, è cittadina russa. La situazione di forte tensione che si è venuta a creare, inoltre, rischia di avere ripercussioni sull’incontro fra Putin e il presidente americano Joe Biden che dovrebbe tenersi nelle prossime settimane. "Gli Stati Uniti condannano duramente il dirottamento del volo della Ryanair" ha dichiarato Biden, accogliendo favorevolmente la richiesta Ue di sanzioni economiche mirate. "Ho chiesto al mio team di studiare opzioni adeguate per i responsabili" ha aggiunto, invocando "un'indagine internazionale".
L’Europa naturalmente è furibonda, e la questione del dirottamento del volo Ryanair a Minsk ha dominato buona parte della discussione dei 27 leader alla cena del Consiglio Europeo straordinario. I leader Ue hanno approvato conclusioni in cui si esprime una "dura condanna" per l'azione di Minsk. Le conclusioni prevedono vari punti. Anzitutto il rilascio immediato di Raman Pratasevich e della sua fidanzata. Inoltre una inchiesta internazionale da parte dell'Icao, l'allungamento della lista delle personalità bielorusse colpite da sanzioni, che già registra 88 nomi tra cui lo stesso presidente Aleksandr Lukashenko, nuove sanzioni economiche. Tra i punti inoltre il divieto di atterraggio nell'Ue della compagnia aerea di Minsk Belavia e l'invito alle linee aeree europee a evitare lo spazio aereo di Minsk. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha inoltre annunciato il congelamento di un pacchetto di aiuti da 3 miliardi di euro per «quando la Bielorussa diverrà democratica».
Già in mattinata quando, su richiesta dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, il segretario generale dell’azione esterna Stefano Sannino aveva convocato l’ambasciatore bielorusso presso l’Ue Aleksandr Mikhnevich, riferisce un comunicato, «per condannare il passo inammissibile delle autorità bielorusse». «Le autorità bielorusse – ha dichiarato lo stesso Borrell – hanno messo a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio». Un passo analogo hanno fatto a livello nazionale vari Stati membri come Italia, Germania, Belgio, Repubblica Ceca. La Lettonia ha espulso l’ambasciatore di Minsk, che ha reagito con una misura simmetrica. «È uno scandalo internazionale» ha dichiarato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. "Non tolleriamo che si giochi
alla roulette russa con la vita dei civili". La risposta Ue "è all'altezza dell'offesa", ha aggiunto.
Durissimi vari leader, con il premier lituano Gitanas Nauseda che ha parlato di «terrorismo di Stato». «Quanto accaduto – ha dichiarato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – è inaccettabile: siamo a dirottamenti di Stato». E anche la cancelliera Angela Merkel ha parlato di «azioni senza precedenti», e «tutte le spiegazioni invocate dalla Bielorussia sono del tutto inverosimili».
Intanto molti Stati Ue stanno vietando il sorvolo della Bielorussia, l’agenzia europea di controllo del traffico aereo Eurocontrol ha annunciato di star lavorando per aiutare le linee aree ad evitare lo spazio aereo di Minsk. Fino a ieri erano 2.500 i voli per l’Ue che partivano dalla Bielorussia, vi atterravano o la sorvolavano.
CHI E' Lukashenko, l'ultimo dittatore d'Europa
Aleksandr Lukashenko è il padrone assoluto della Bielorussia dal 1994, quando vinse, a sorpresa, le prime elezioni libere nel Paese dopo la caduta dell’Unione Sovietica. A quei tempi, il leader, aveva appena 39 anni e una esperienza politica breve. Ma riuscì a convincere l’elettorato presentandosi come leader democratico e anti sistema.
Da quel momento, al contrario ha iniziato a governare in un modo sempre più simile a quel passato che voleva fare dimenticare: economia statalizzata, corruzione a tutti i livelli dell’amministrazione, oltre a una pressione sempre più forte sulla stampa. Le accuse di brogli a suo carico hanno iniziato a diffondersi fin dalla sua prima rielezione, avvenuta nel 2001. Gli viene riconosciuto di avere stabilizzato l’economia della Bielorussia, evitando all’ex Repubblica Sovietica di fare la stessa fine delle altre.
Al contrario, Minsk per anni fa fatto registrare tassi di crescita vicini al 7%. A un prezzo carissimo per quanto riguarda la libertà. Ad agosto dello scorso anno, per la prima volta, il popolo bielorusso ha deciso di scendere in piazza e protestare per un risultato elettorale falsificato. Da quel momento sono seguiti mesi di persecuzione dei dissidenti politici e molti sono stati costretti a scappare all’estero. (M.Ott.)