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Stati Uniti. Biden: «Lascio solo se me lo chiede Dio»

Elena Molinari sabato 6 luglio 2024

Il presidente americano Joe Biden

"Nessuno è più qualificato di me per la presidenza e per vincere la corsa" alla Casa Bianca: "sono il più qualificato". Incurante dei timori del partito e degli elettori, Joe Biden ribadisce che non intende lasciare e si dice sicuro di poter vincere le elezioni e restare in carica altri quattro anni. Nei 22 minuti di intervista a Abc, il presidente Usa appare più sicuro e incisivo rispetto alla disastrosa performance al dibattito contro Donald Trump, ma le sue parole non sembrano in grado di rassicurare e spazzare via i dubbi. Incalzato da George Stephanopoulos sui timori relativi alla sua età e al suo stato di salute, Biden cerca di smarcarsi alle domande. "Sono in buona forma. Non correrei se non credessi di poterlo fare", ha detto spiegando di sottoporsi a controlli medici di routine. "Non esiterebbero a dirmi che c'è qualcosa che non va", ha quindi aggiunto. Il presidente però non si è impegnato a sottoporsi a una valutazione medica indipendente. "Mi ritirerei se non potessi battere Donald Trump? Dipende, se Dio Onnipotente venisse giù e me lo dicesse, potrei farlo", ha detto Biden.


Il baratro fra apparenza e realtà nella campagna di Joe Biden si allarga. «Posso ancora battere Trump», assicura il presidente Usa prima di partire per un tour degli Stati decisivi per la rielezione, parte del «programma di viaggi aggressivo» organizzato dal suo staff per distogliere l'attenzione dalle sue scarse performance.
Le voci che trapelano dall'interno della Casa Bianca, però, raccontano un’altra storia. Il morale è a terra e aumentano le preoccupazioni sulle capacità del Commander in chief di andare avanti. Intanto, mentre cresce la fronda dei democratici in Congresso e sempre più media voltano le spalle al candidato democratico, cominciano ad abbandonare la nave anche i donatori, colonna portante della campagna elettorale.
Un gruppo di finanziatori dem sta raccogliendo 100 milioni di dollari per un fondo di garanzia, chiamato Next Generation Pac, che verrebbe utilizzato per sostenere un candidato alternativo a Biden. Il piano, guidato da Mike Novogratz, il miliardario della criptovaluta, sta guadagnando sostegno tra leader di Wall Street e della Silicon Valley.
Molti altri sostenitori del partito stanno esortando i dirigenti eletti a tutti i livelli a fare pressione su Biden affinché si ritiri, e alcuni importanti donatori come Reed Hastings sono usciti allo scoperto chiedendo al presidente di dimettersi. Gideon Stein ha affermato che la sua famiglia tratterrà 3,5 milioni di dollari a meno che Biden non si faccia da parte. Abigail Disney, erede della fortuna Disney, ha annunciato che la campagna di Biden e i comitati che la sostengono «non riceveranno un altro centesimo da me fino a quando non stringeranno i denti e sostituiranno il candidato». Damon Lindelof, un produttore di Hollywood, ha sollecitato un embargo di Biden e di altri candidati democratici finché il presidente non si dimetta. E un altro importante gruppo di donatori, leader della società civile e imprenditori riuniti nel “Leadership now project” ha scritto una lettera a Biden, nella qualche gli chiede di «consolidare la sua eredità» rinunciando alla corsa.
Anche il Washington Post si unisce al coro per assicurare ai suoi lettori che “negli ultimi mesi Joe Biden ha rallentato notevolmente e i segni fisici dell'invecchiamento sono diventati più evidenti”. Ma il pressing sul presidente Usa viene anche dall’estero. Gli alleati Nato degli Stati Uniti, che Biden riceverà la prossima settimana a Washington, secondo l'agenzia Bloomberg ritengono «insostenibile» che il capo della Casa Bianca continui.