Los Angeles. 13enne in lacrime filma l'arresto del padre immigrato irregolare
La ragazzina piange disperata: il suo mondo di 13enne sta andando in pezzi. È nata negli Usa, suo padre vive nel Paese da 25 anni eppure i poliziotti l'hanno fermato, lo stanno portando via proprio mentre accompagnava lei e la sorella maggiore a scuola, nell'area di Los Angeles. Mentre singhiozza, Fatima filma l'arresto del padre, seduta sul sedile posteriore dell'auto. È accaduto il primo marzo e il filmato sta suscitando commozione negli Stati Uniti, alle prese con il pugno duro del presidente Trump contro l'immigrazione irregolare.
L'uomo si chiama Romulo Avelica-Gonzalez, ha 48 anni ed è di nazionalità messicana, ma vive negli States da 25 anni e lì sono nati i suoi 4 figli. Martedì è stato arrestato dall'Ice, il servizio immigrazione, vicino alla scuola dei figli nel quartiere di Highland Park di Los Angeles. Le autorità hanno spiegato di aver arrestato Avelica-Gonzalez perché su di lui pende una condanna per guida in stato di ebbrezza del 2009 e un ordine di espulsione del 2014. Secondo la stampa Usa era ricercato perché vent'anni fa comprò un'auto con una targa non corretta.
Avelica-Gonzalez ora è in carcere in attesa dell'udienza davanti al giudice. La famiglia ha assunto un legale per aiutarlo a restare negli Usa. La figlia maggiore Brenda ha detto ai media locali che la famiglia è sotto shock. "È molto dura, non avrei mai pensato che avremmo attraversato un momento simile. È terribile sentire e vedere che la tua famiglia viene fatta a pezzi".
Intanto l'agenzia Reuters ha diffuso la notizia secondo la quale l'amministrazione Trump sta considerando la proposta di separare donne e bambini che insieme attraversano illegalmente il confine degli Usa col Messico. La proposta sarebbe all'esame del Dipartimento alla Sicurezza nazionale e ha l'obbiettivo di scoraggiare l'immigrazione irregolare verso gli Stati Uniti di madri con i propri figli. Questo cambiamento di politica permetterebbe al governo di mantenere i genitori in custodia mentre aspettano l'udienza per ottenere l'asilo o contestano la deportazione. I bambini invece dovrebbero essere posti in custodia protettiva sotto il Dipartimento di servizi sociali e sanitari, in "un'impostazione meno restrittiva" fino a che non saranno presi in carico da parenti negli Stati Uniti.
Al momento, se le famiglie contestano la deportazione, i richiedenti asilo sono generalmente rilasciati dalla detenzione in modo rapido e sono autorizzati a restare negli Stati Uniti fino a quando i loro casi non vengono risolti. Una sentenza della Corte d'appello federale ha vietato il prolungamento della detenzione di bambini. Il presidente Donald Trump però ha esortato a porre fine al cosiddetto catch and release.
Circa 54mila bambini e le loro tutori sono stati fermati tra il 1° ottobre 2016 e il 31 gennaio 2017, più del doppio rispetto allo stesso periodo di un anno prima.