Mondo

Siria. Assad visita Maalula. Speranze per Dall'Oglio

Luca Geronico martedì 22 aprile 2014

Dopo gli auguri di Pasqua da Maalu­la del presidente Bashar al-Assad, ieri l’annuncio ufficiale del regime: le elezioni presidenziali si terranno il 3 giu­gno. Una «buffonata» il voto per il gruppo dei Paesi Amici della Siria. Sempre ieri se­gnali positivi sulle trattative per liberare pa­dre Paolo Dall’Oglio. Da mesi sono in corso contatti a vari livel­li in Siria e all’estero per la liberazione del gesuita italiano scomparso nel nord della Siria alla fine di luglio scorso. Ieri fonti del­l’Esercito libero siriano hanno affermato che Dall’Oglio, rapito il 28 luglio 2013 nei pressi di Raqqa nella Siria settentrionale, «è vivo e in mano ai miliziani dello Stato i­slamico dell’Iraq e del Levante», l’Isis. Se­condo fonti vicine ai negoziati il gesuita sa­rebbe tenuto prigioniero nel nord della Si­ria. L’unità di crisi della Farnesina ha assi­curato di seguire la vicenda con tutto l’im­pegno possibile ma che «è opportuno man­tenere il massimo riserbo». Qualche setti­mana d’anticipo sul calendario annuncia­to: da oggi sarà possibile presentare le can­didature ed è scontato che Bashar al-Assad si voglia accreditare come difensore del­l’ordine e delle mino­ranze, a cominciare da quella cristiana.  Nelle scorse settimane, il gruppo Amici della Si­ria, gruppo di potenze internazionali a soste­gno dell’opposizione di cui fanno parte anche Stati Uniti, Francia, Ger­mania e Italia, aveva de­finito «una buffonata» l’idea del regime di indire nuove elezioni, un voto attraverso il quale il presidente Ba­shar al-Assad cercherà di ottenere un ter­zo mandato alla guida del Paese. In un cli­ma ormai pre-elettorale il presidente siria­no Bashar al-Assad ha visitato domenica Maalula, la città cristiana ripresa dall’eser­cito una settimana fa, per le feste di Pasqua: «Il giorno della resurrezione di Cristo e del cuore di Maalula il presidente Assad augu­ra buona Pasqua a tutti i siriani», ha com­mentato la tv di stato. La televisione ha ag­giunto che il presi­dente si è augurato anche «il ristabili­mento della pace e della sicurezza nel­l’insieme della Si­ria ». Assad si è reca­to nel monastero di Mar Sarkis per veri­ficare i danni e le di­struzioni provocate dai terroristi che si erano impadroniti di Maalula all’inizio di dicembre ed avevano rapito 13 religiose li­berate poi a marzo nell’ambito di uno scambio di prigionieri. La città, antichissi­mo insediamento cristiano dove si parla ancora l’antico aramaico, era stata ricon­quistata lunedì dall’esercito.

Intanto, sul fronte internazionale, continua la polemi­ca per il possibile uso di armi chimiche in recenti combattimenti da parte del regime. Nuovi «elementi» sull’uso di armi chimi­che da parte del regime siriano, ma «pro­ve ». Lo ha dichiarato il presidente france­se François Hollande in un’intervista a ra­dio Europe 1. Una denuncia confermata ie­ri pure dal Dipartimento di Stato Usa: pro­babile l’uso di gas cloro nell’ultimo mese da parte del regime. Prosegue intanto lo smal­timento dell’arsenale chimico: il regime si­riano ha consegnato o distrutto quasi l’80% dell’arsenale di armi chimiche in suo pos­sesso. Lo ha annunciato, registrando un’ac­celerazione rispetto ai dati precedenti, l’o­landese Sigrid Kaag, coordinatrice della missione Onu e dell’Opac, che sta super­visionando lo smantellamento dei gas di Assad. Kaag ha anche aggiunto che a que­sto punto Damasco dovrebbe riuscire a ri­spettare la scadenza del 27 aprile per libe­rarsi delle armi chimiche.