Il caso. Difende il diritto delle donne a studiare, professore arrestato in Afghanistan
Una storia tra tante. Roshana Hassas, con le sue figlie, è fuggita in Pakistan perché come donna magistrata non poteva più esercitare nei tribunali come pm. E le sue figlie non avrebbero potuto studiare
Un uomo che difende i diritti delle donne, in particolare quello a studiare, non è affatto gradito in Afghanistan. Ismail Mashal, 37 anni, professore universitario che critica apertamente il divieto dei talebani all'istruzione per le donne è stato arrestato a Kabul. Lo riferisce la Bbc online. Il docente è stato bloccato ieri mentre distribuiva libri gratuiti e accusato di "azioni provocatorie" dai talebani.
Testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza talebane durante l'arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell'Informazione e della Cultura talebani, ha affermato che il professore è stato trattato bene mentre era in custodia.
Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all'istruzione universitaria e secondaria per le donne.
"L'unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non rimarrò in silenzio ora", ha detto il mese scorso il professor Mashal, padre di due figli, alla Bbc. Nella stessa intervista aveva rivolto un appello agli uomini afghani, perché sempre più numerosi si unissero alle proteste per permettere alle ragazze di studiare negli istituti superiori e nelle università.
Hammad scrive su Twitter che il professore è accusato di aver tentato di danneggiare il governo invitando i giornalisti ad ammassarsi su una strada principale e creare "caos".
Ex giornalista, Mashal dirigeva un'università privata a Kabul frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte lezioni che il ministro dell'Istruzione sosteneva non dovessero essere insegnate alle donne in quanto sono contro l'islam e la cultura afghana.
Quando i talebani hanno annunciato a dicembre che alle donne non sarebbe stato più concesso di studiare fino a nuovo ordine, il professore ha chiuso definitivamente l'università affermando che "l'istruzione o viene offerta a tutti o a nessuno".
Missione Onu a Kandahar in difesa delle donne
Intanto, proprio mentre il coraggioso professore veniva arrestato e picchiato, il vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, Amina Mohammed, è in Afghanistan a colloquio con i leader del governo de facto "per discutere - come scrive in un tweet - l'annullamento dei recenti divieti per i diritti e l'istruzione delle donne e delle ragazze afghane".
"A Kandahar ho incontrato le autorità de facto e il Consiglio degli Ulema - scrive ancora la rappresentante Onu - per cercare spazi e avviare un dialogo per portare in primo piano i diritti delle donne e delle ragazze. Siamo pronti a trovare soluzioni in modo che le donne non siano intrappolate nel fuoco incrociato delle restrizioni".
In un altro tweet Mohammed aggiunge" le donne afghane hanno la capacità e la mentalità per contribuire all'economia che porta benefici all'intera società. Ora è il momento di fare loro spazio".