Finisce in carcere uno dei presunti produttori del film anti islamico
L'innocenza dei musulmani: Nakoula Basseley Nakoula, 55 anni, è stato arrestato ieri sera a Los Angeles per violazione della libertà condizionata relativa ad un caso di frode bancaria per il quale era stato condannato nel 2010. Nakoula, cristiano copto di origini egiziane, oltre ad aver violato la misura restrittiva a cui era sottoposto in ben otto occasioni, avrebbe anche reso false dichiarazioni agli inquirenti ed utilizzato tre falsi nomi. Il giudice Suzanne Segal ha quindi deciso che l'uomo, al centro delle polemiche per il film che ha scatenato la rabbia e le violenze islamiste delle ultime settimane, sarà incarcerato senza la possibilità di essere liberato su cauzione, a causa del rischio di fuga e del fatto che il presunto produttore cinematografico rappresenta un pericolo per la comunità.Dopo gli eventi dell'11 settembre scorso, con l'assalto al consolato americano di Bengasi in cui sono stati uccisi l'ambasciatore Chris Stevens e altri tre americani, il 15 settembre scorso Nakoula era stato interrogato per circa un'ora e mezza in merito al suo film, per poi far perdere le sue tracce. Nel frattempo, mentre le manifestazioni di protesta in tutto il mondo hanno causato almeno una trentina di morti, sulla testa di dell'uomo, che vive a Los Angeles da circa 40 anni, e' stata imposta una taglia di 100 mila dollari dal ministro delle Ferrovie pachistano Ghulam Ahmed Bilour