L'oppositore condannato a morte. Caso Alì, l'Arabia Saudita protesta
"Amici miei", ha aggiunto il diplomatico ricordando "gli otto decenni di rapporti diplomatici" tra RoL'ambasciatore dell'Arabia Saudita a Roma, Rayed Krimly, ha intimato all'Italia di non interferire negli "affari interni" del Paese e a non dare lezioni in tema di diritti umani, dopo le campagne promosse contro la condanna a morte dell'oppositore Ali Al Nimr. "Amici miei", ha aggiunto il diplomatico ricordando "gli otto decenni di rapporti diplomatici" tra Roma e Riad, "l'epoca dell'imperialismo europeo si è da tempo conclusa, a voi possono non piacere alcuni aspetti dei nostri valori o della nostra cultura o delle nostre leggi, ma questi appartengono a noi e non a voi. Peraltro, anche noi potremmo non gradire alcuni aspetti della cultura, della politica o del sistema giuridico italiano, ma non ci troverete a impartirvi lezioni su come condurre i vostri affari". L'Arabia Saudita, ha concluso, "è un Paese orgogliosamente indipendente e non è mai stato dominato da potenze coloniali. Non è nostro uso interferire negli affari interni di altre nazioni e certamente non tolleriamo che altri tentino di interferire nei nostri".