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Nuova apertura di Riad. L'Arabia Saudita cede: sì alla prima Lega calcio femminile

Federica Zoja martedì 14 settembre 2021

Donne alla biglietteria dedicata allo stadio di Riad

La Federcalcio saudita (Saff) istituirà la sua prima lega ufficiale di calcio femminile. L’annuncio è stato dato ieri, in occasione di un evento di presentazione dei progetti di sviluppo dello sport nel Regno. Arab News, sito informativo locale, ha dato grande rilievo alla novità, come peraltro accade per tutte le “aperture” sociali che stanno segnando il governo del principe della Corona Mohammed Bin Salman, sovrano de facto dell’Arabia Saudita.

«Abbiamo molti obiettivi ambiziosi nei prossimi anni per promuovere il calcio femminile attraverso il lancio della prima edizione del campionato, le cui giocatrici formeranno la prima squadra nazionale femminile», ha dichiarato il presidente della Federcalcio, Yasser Bin Hassan al-Misehal. La prima lega calcistica femminile saudita sarà lanciata nei prossimi anni, con l’obiettivo di interessare un bacino di almeno mille giocatrici. Negli ultimi due anni, la federazione ha istituito un Dipartimento di calcio femminile e l’allenatrice tedesca Monica Staab è stata nominata responsabile della squadra nazionale, che parteciperà al sesto torneo del Golfo.

Un ulteriore passo a conferma della direzione intrapresa dalle autorità di Riad nel riconoscimento dei diritti delle suddite. In merito, si ricorderanno, a inizio estate, altre due tappe particolarmente significative per le donne del Regno: il permesso di registrarsi e recarsi in pellegrinaggio (l’Hajj, quello obbligatorio per ogni musulmano in grado di affrontarlo fisicamente ed economicamente) nei luoghi santi dell’islam senza un mahram, cioè un tutore uomo, e quello di decidere di vivere da sole sempre senza l’assenso di un guardiano (il padre, un fratello, un tutore incaricato dalla famiglia).

Dal 2019 le donne possono richiedere ed ottenere il passaporto per recarsi all’estero autonomamente. Intanto, nuove professioni tradizionalmente precluse alle donne aprono le loro porte, come quelle di vigilanza e controllo dei visitatori ammessi alla Mecca durante la festa dell’Eid el-Adha.