Strasburgo. Ucciso il terrorista. Antonio combatte per la vita
La corsa dall’Italia fino all’ospedale dei genitori, della sorella e della fidanzata di Antonio Megalizzi. Gli amici di Radio Ottanta: «Lo abbiamo sentito pochi minuti prima dell’attentato, era felice dell’esperienza che stava facendo in Francia» La solidarietà del sindaco e del rettore dell’università di Trento
È finita la fuga di Cherif Chekatt. Il presunto attentatore del mercatino di Natale di Strasburgo è stato ucciso durante un'operazione delle forza speciali di polizia. Il 29enne, schedato come radicalizzato, ma con alle spalle solo precedenti per crimini di delinquenza comune in Francia, Germania e Svizzera,- è stato ammazzato nel quartiere di Neudorf, zona poco distante dal centro dove il killer si è recato in taxi martedì sera poco dopo avere compiuto l'attacco. Il terrorista era ancora in possesso di una pistola e un coltello, le stesse armi con le quali martedì sera aveva ucciso tre persone. Il ministro dell'Interno francese, Christophe Castaner ha riferito che l'uomo è stato intercettato in strada da tre agenti e ucciso dopo uno scontro a fuoco con la polizia che ha risposto ai colpi sparati.
Resta gravissimo, in coma e non operabile al momento, il giornalista italiano Antonio Megalizzi, noto per il suo impegno al Parlamento Europeo. Con lui c’erano due colleghe che si sono rifugiate in un locale La preghiera dell’arcivescovo Lauro Tisi Trento un giovane conquistato dall’ideale europeista Antonio Megalizzi, 29 anni, nato a Trento ma di origini calabresi, ferito molto gravemente nell’attentato del 11 dicembre al mercatino natalizio di Strasburgo. Si trovava lì per una visita, durante una pausa del suo lavoro di giornalista al Parlamento europeo: è responsabile e leader del network europeo di radio universitarie “Europhonica”, un progetto in cui aveva riversato la sua passione giornalistica e i suoi studi internazionali. Ricoverato in rianimazione, le sue condizioni ieri apparivano molto gravi a causa del colpo di proiettile che lo ha raggiunto al capo.
Il bilancio diffuso oggi dalle autorità di Strasburgo è di tre morti. Le vittime sono un turista thailandese, un francese e l'afghano che da dopo la sparatoria era in stato di morte cerebreale. Per quest'ultimo, identificato come Kamal Naghchband, 44 anni e padre di tre figli, la Grande moschea Eyyûb Sultan di Strasburgo ha programmato una cerimonia funebre per domani, dopo la grande preghiera del venerdì alle 13. La sepoltura avverrà nel cimitero di Strasburgo-Meinau. Un momento di preghiera ecumenico, invece, è in programma per oggi alle 18 alla cattedrale di Strasburgo. Infine, una quarta persona, di cui non si nulla di più, è in coma cerebrale
Il racconto di Clara Stevanato
«Ci trovavamo in strada, ma non ricordo altro, sono sotto choc», le battute concitate della trentina Caterina Moser che si trovava con Antonio martedì sera insieme ad un’altra collega veneta Clara Stevanato: le due giovani si sono rifugiate in un locale pubblico, mentre il giovane ferito è rimasto a terra.
Nel comprensibile riserbo dei sanitari e della famiglia, è questa la ricostruzione di Danilo Moresco, presidente dei ristoratori del Trentino, che è padre di Luana, fidanzata di Antonio Megalizzi, e ieri pomeriggio è partito per Strasburgo: «Antonio è in coma e non si può operare per la posizione gravissima del proiettile che è arrivato alla colonna alla base del cranio, vicino alla spina dorsale», ha dichiarato durante il viaggio. E oggi purtroppo le speranze non sono aumentate: il padre di Luana, la fidanzata di Andrea, ha detto alle agenzie che i medici si sono presi 48 ore di tempo per decidere il da farsi.
All’ospedale erano arrivati già i genitori, la sorella e la fidanzata di Megalizzi, accompagnate dalla vicinanza della comunità trentina. Con la mamma, catechista, si è messo subito in contatto il parroco di Cristo Re don Mauro Leonardelli che – d’intesa con l’arcivescovo Lauro Tisi «profondamente colpito per l’accaduto» – ha promosso già nel pomeriggio di ieri un partecipato momento di preghiera davanti all’immagine della vergine di Guadalupe, di cui ricorreva la memoria liturgica: «Ci siamo dati appuntamenti anche nei prossimi giorni alle 17 a pregare per Antonio», ha aggiunto il sacerdote. Una catena di solidarietà che attraversa le istituzioni locali, ma soprattutto il mondo universitario e giovanile, dove Antonio è noto soprattutto per il suo trascinante entusiasmo per i valori europei. Dopo la laurea triennale in comunicazione, frequenta con profitto il secondo anno del corso di laurea in studi internazionali, incardinato fra l’altro nella stessa facoltà di Sociologia dove aveva studiato Valeria Solesin, una delle vittime dell’attentato a Parigi al Bataclan. Microfoni spenti ieri a Radio Ottanta, emittente locale di Rovereto, dove Megalizzi tiene una rubrica quotidiana con Andrea De Jorio e Sebastian Rodrigo: «Lo abbiamo sentito pochi minuti prima dell’attentato, era felice dell’esperienza che stava facendo a Strasburgo».
L’obiettivo editoriale della rete di radio universitarie 'Europhonica' è quello di documentare le assemblee plenarie del Parlamento realizzando anche reportage diffusi via web in modo da illustrare ai giovani i passi avanti delle istituzioni europee.
Oltre al rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, a manifestare sentimenti di vicinanza alla famiglia di Antonio è il professor Andrea Fracasso, direttore della Scuola di Studi internazionali: «Antonio Megalizzi – ha dichiarato – è un europeista convinto e un giovane tenace, una persona motivata e curiosa, un appassionato di Unione Europea e di europeismo». Anche il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha firmato subito una nota interpretando lo sgomento della città: «Siamo addolorati e in apprensione per il ferimento del nostro concittadino Antonio Megalizzi. Tutta la città in questo momento fa il tifo per lui». «Sto seguendo con apprensione l’evolversi dei fatti a Strasburgo », le prime dichiarazioni, a nome della giunta provinciale, del governatore Maurizio Fugatti.