Il
collettivo di hacker Anonymous ha svelato l'identità di 1.000 presunti simpatizzanti del Ku Klux Klan (KKK). Anonymous ha definito i dati "una forma di resistenza" contro la violenza di matrice razzista.La
pubblicazione è stata motivata con la minaccia mossa dai
suprematisti bianchi di ricorrere alla "forza letale" contro
quanti scesero in strada per protestare contro la mancata
incriminazione del poliziotto bianco che uccise, nell'agosto del
2014, il giovane afroamericano Michael Brown a Ferguson, in
Missouri. Lo stesso Anonymous partecitò alle proteste scoppiate
nel novembre 2014 contro la decisione delle autorità giudiziarie. La lista comprende account sui
social media di persone che si sono unite o hanno cliccato "mi
piace" a gruppi legati al KKK su Facebook e Google+; su molti di
questi profili campeggiano immagini o slogan razzisti. Anonymous
ha tenuto a sottolineare di aver usato l'intelligenza umana e non
l'hackeraggio per redigere la lista. "Questo significa che gli
individui su questa lista sono stati spesso identificati
ricorrendo a fonti umane di informazione attraverso metodi aperti
(interviste con fonti esperte) o coperti (spionaggio
digitale/ingegneria sociale)", si legge nel comunicato che
accompagna la lista, citato dalla Bbc.
Già lo scorso anno, Anonymous aveva preso il controllo
dell'account Twitter del KKK, sostituendolo con il proprio logo.
E anche in quella occasione avevano rivelato alcuni nomi di
membri dell'organizzazione di estrema destra.