Quindici per cento di sconto su elettrodomestici, armadi a muro e aria condizionata; 20% su occhiali e lenti a contatto; 15% su manicure e pedicure e 20% per le interruzioni volontarie della gravidanza. Sconti per abortire. Non è un macabro scherzo e neppure un errore. Nella lista dei servizi offerti da negozi e aziende private – convenzionati con la regione Andalusia – c’è anche l’aborto. Una clinica di Almeria e un istituto di Siviglia offrono prezzi speciali per le ragazze che presenteranno il Carnet Joven: una “Carta Giovane” promossa dall’Istituto Andaluso della Gioventù, dipendente dal governo della regione. «Usala per tutto», è lo slogan della tessera: apparentemente una fidelity card come tante altre in Europa (il modello è l’European Youth Card, recentemente estesa fino ai 30 anni). Ma in Andalusia sono andati ben oltre: nell’elenco dei servizi convenzionati – accanto all’autoscuola, alle librerie e ai negozi di abbigliamento – ci sono anche le interruzioni volontarie di gravidanza. La vicenda – denunciata dal quotidiano
Abc – ha sollevato una valanga di polemiche in Spagna. La commercializzazione dell’aborto è esplicita. Gli sconti proposti da una clinica sivigliana, ad esempio, riguardano «visite e servizi diretti all’interruzione volontaria della gravidanza, ecografia, servizi di pianificazione familiare, visite ginecologiche, vasectomia» e altro.I responsabili dell’istituto sivigliano non hanno smentito l’informazione, al contrario: fonti della clinica assicurano che esiste una regolare convenzione con la previdenza sociale e che è uno sconto come tanti altri, «come quelli che trova un ragazzo quando vuole andare al cinema, al teatro, o questo tipo di cose». Il 10% di riduzione viene applicato ai proprietari della Carta Giovane anche da alcune farmacie sui medicinali: secondo il giornale
Abc questo potrebbe riguardare pure la “pillola del giorno dopo”, che in Spagna può essere acquistata liberamente senza ricetta medica. La polemica esplode in un momento critico: la riforma dell’aborto voluta dal governo di José Luis Rodríguez Zapatero – approvata dal Senato a febbraio – entrerà in vigore fra pochi mesi. La nuova legge – che liberalizza l’aborto fino alla 14esima settimana di gestazione – permette alle minorenni di 16 e 17 anni di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione dei genitori. «L’ideologia del signor Zapatero non prevede una politica della salute per la donna, bensì una politica commerciale per l’industria abortista» è la denuncia della dottoressa Gador Joya, portavoce della piattaforma pro-life Diritto di vivere (Dav). Gli sconti «non possono sorprendere nessuno. È perfettamente coerente con il processo di imposizione della legge abortista più radicale d’Europa». Per il direttore della Fondazione Vita, Manuel Cruz, è un problema di «banalizzazione» dell’aborto: «È vergognoso che si accompagnino praticamente per mano le donne ad uccidere un innocente, sovvenzionando delle imprese private, invece di usare quei fondi per aiutare le madri e lottare contro la crisi». Cruz accusa il governo andaluso (guidato dal Partito socialista, come l’esecutivo centrale) di «spingere la donna verso l’aborto senza riflettere, come se fosse un gioco», promuovendo un’«irresponsabilità sessuale» che rischia di trasformare l’interruzione della gravidanza in un metodo contraccettivo in più.